Abubakar Nur Khalil, CEO di Recursive Capital, ha raccontato lo scenario e le prospettive del continente africano in una recente puntata del Plan ₿ Podcast
Il Lugano's Plan ₿ Podcast prosegue nella sua missione di divulgazione e approfondimento sui temi legati a Bitcoin, blockchain e libertà finanziaria. Nell'ultima tra le puntate in ordine di tempo, intitolata "Africa and #bitcoin adoption", l'ospite, Abubakar Nur Khalil, ha offerto una panoramica sulla situazione attuale e sulle prospettive di adozione di Bitcoin in Africa, fornendo spunti di riflessione e analisi focalizzate sulla sua esperienza diretta sul campo.
Tra crittografia e attivismo
Abubakar Nur Khalil è una figura di spicco nel settore delle valute digitali e nell’ambito dell’innovazione tecnologica in Africa: programmatore nigeriano e contributore di Bitcoin Core, software di riferimento che implementa il protocollo Bitcoin per migliorarne funzionalità, sicurezza e scalabilità, ricopre il ruolo di CEO e CTO di Recursive Capital, un fondo di venture capital focalizzato sul finanziamento delle startup africane collegate a decentralizzazione e transazioni digitali crittografate, lanciato nel 2020. Nur Khalil, noto per il suo lavoro di incentivazione all’uso di Bitcoin nel continente africano per coinvolgere gli unbanked e dar loro accesso al sistema finanziario, nel maggio 2021 ha ricevuto 50.000 dollari statunitensi in BTC dalla Human Rights Foundation, ed è inoltre divenuto membro del consiglio di amministrazione di ₿trust, un'organizzazione no-profit dedicata proprio alla divulgazione dei benefici sopra elencati.
Il dialogo necessario tra i governi e Bitcoin
Nel corso della puntata, l’esperto di origine nigeriana ha toccato diversi temi cruciali legati all'adozione di Bitcoin in Africa, visto come passaggio chiave per migliorare la prosperità economica nel continente, un prerequisito per ottenere una maggiore autonomia e quindi maggiore “controllo” sul proprio futuro. «L'Africa è vista come un continente povero, ma sembra quasi un concetto ironico, perché non ci sarebbe né ci sarebbe stato colonialismo, se così fosse», ha affermato Nur Khalil, per evidenziare il paradosso tra la percezione e la realtà delle risorse offerte dal suo territorio. L’ospite del podcast ha poi messo in luce il ruolo chiave di Internet e di Bitcoin nell’accesso alla comunicazione e alla finanza, e dunque alla democrazia. «Internet che ha decentralizzato l’idea stessa di comunicazione. Bitcoin sta facendo esattamente ciò, ma per il denaro, e penso rappresenti un contesto in cui potremmo facilmente inserirci, per essere all'avanguardia e dirigerci esattamente dove va lo sviluppo globale», ha aggiunto.
Ciononostante, l'adozione di Bitcoin in Africa si scontra con diverse sfide pratiche, come la mancanza di infrastrutture adeguate, i costi elevati delle attrezzature e le difficoltà nell'importazione di hardware. «Non c'è elettricità, quindi come diavolo si pretende che la gente faccia girare il proprio nodo per minare? E, anche se l’elettricità ci fosse, che dire dell'infrastruttura Internet? E dei costi per ottenere quelle attrezzature?», ha tuonato Khalil, per rimarcare la necessità di adattare le soluzioni attuali alle realtà locali. Per poi rimarcare il tema del coinvolgimento dei governi nel processo di adozione di Bitcoin. Sì, perché secondo l'esperto è necessario un approccio pragmatico e collaborativo, che tenga conto delle realtà pratiche e delle esigenze delle popolazioni di ciascun paese africano. «Non possiamo semplicemente dire "il governo vada a quel paese"», suggerendo che convincere le autorità - presentando i benefici di Bitcoin per l'economia e la popolazione - sia un indirizzo fondamentale per non ripiegare su argomentazioni puramente ideologiche.
L’Africa e le sue enormi potenzialità
Nelle parole di Abubakar Nur Khalil c’è un ragionamento molto articolato che tocca vari punti: dall'inclusione finanziaria, passando per l'empowerment economico e la libertà individuale in un continente che ha sofferto a lungo degli effetti del colonialismo, dell’instabilità politica e delle disuguaglianze sociali.
Il protagonista di una delle più recenti puntate del Lugano's Plan ₿ Podcast, però, ha sottolineato e ribadito che l'implementazione pratica di soluzioni basate su Bitcoin richiede un approccio pragmatico e consapevole, che quindi tenga conto delle capacità tecnologiche del territorio e della popolazione, nonché del necessario coinvolgimento delle istituzioni. Un percorso affascinante ma tortuoso, insomma, che richiede un lavoro costante di educazione, sviluppo tecnologico e collaborazione tra la comunità Bitcoin, gli abitanti del luogo e i governi africani.
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