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Lugano's Plan ₿Che nesso c’è tra Bitcoin e la musica?

11.04.24 - 06:30
Lugano's Plan ₿
Tatiana Moroz
Tatiana Moroz
Che nesso c’è tra Bitcoin e la musica?

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Tatiana Moroz, cantautrice americana, racconta al Lugano's Plan ₿ Podcast il suo percorso nel mondo delle valute digitali e il possibile ruolo degli artisti nella diffusione di Bitcoin

Tatiana Moroz, cantautrice americana, fondatrice di Crypto Media Hub, è stata protagonista di una recente puntata del "Lugano's Plan ₿ Podcast". Se vi state chiedendo quale siano i punti di contatto tra Bitcoin, la valuta digitale più celebre al mondo, e l’ambito musicale, la risposta la fornisce l’ospite proprio all’inizio dell’episodio: Tatiana, da sempre appassionata di canzoni e temi sociali, ha trovato in Bitcoin non solo un concetto, ma pure uno strumento per promuovere idee di libertà e inclusione sociale.

Il percorso di Tatiana Moroz verso Bitcoin
Moroz ha raccontato di aver scoperto Bitcoin nel 2012 grazie a Tony Gallippi di BitPay, in un momento della sua vita in cui era ormai delusa dal processo politico americano. «Parlare di politica da noi è molto divisivo, anche se le idee di libertà sono universali», ha sottolineato nel corso della puntata. Ed è in quel momento che è arrivata la svolta, perché ha iniziato a usare la musica per veicolare quelle idee e per educare le persone su temi come la Federal Reserve e il sistema bancario ad ampio spettro, trovando particolare riscontro in America Latina. E poi sono arrivate canzoni come "The Bitcoin Jingle".

Le criticità dell'industria musicale tradizionale
Proseguendo nel suo intervento, l’artista ha colto l’occasione per rivolgere critiche all'industria musicale tradizionale, che ha bollato come una «fonte di frustrazione». Nel 2014, ha quindi creato “Tatiana Coin”, in sostanza la prima valuta digitale rivolta a chi fa musica: uno strumento che si è posto da subito il non semplice obiettivo di risolvere i problemi di finanziamento di chi opera nel settore. Le difficoltà, come ha sottolineato la stessa cantautrice, sono soprattutto emerse quando era arrivato il momento di creare una comunità, a partire, appunto, solo da una piccola percentuale di fan che comprendeva il potenziale di Bitcoin. Moroz, inoltre, invita gli artisti a comprare BTC per ottenere libertà finanziaria, ma tenendosi a distanza dall’illusione di diventare milionari.

L'esperienza dell’artista a Lugano
La protagonista di questa puntata del podcast targato Plan ₿, infine, ha voluto manifestare tutto il suo entusiasmo per quanto sta avvenendo a Lugano, un contesto che ritiene «bellissimo» non solo a livello paesaggistico, ma anche per l'energia che circola tra le persone. Apprezza, insomma, il fatto che la città abbracci i bitcoiner, offrendo loro un luogo in cui oggi è possibile studiare e sperimentare in sicurezza nuovi strumenti e nuove visioni del mondo. Consigliando a tutti gli artisti, dunque, di visitare una città in cui ci sono quasi 400 negozi che permettono di fare acquisti utilizzando valute digitali (Bitcoin, chiaramente, ma anche Tether e LVGA).

Insomma, l’intervista a Tatiana Moroz offre uno spaccato molto interessante e originale sul ruolo che la musica può avere nella diffusione di Bitcoin, delle idee di libertà e, più in generale, nel cambiamento che sta attraversando l'industria musicale, soprattutto in rapporto alle nuove tecnologie.

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Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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