Lugano's Plan ₿Diffondere l’uso di Bitcoin, una comunità dopo l’altra

Le comunità sono la chiave per scardinare ogni ostacolo e portare Bitcoin in tutto il mondo. Messaggio inequivocabile, quello evidenziato e ribadito da Obi Nwosu, voce influente del settore e CEO di Fedi, che è stato protagonista di una recente puntata del Lugano’s Plan ₿ Podcast, intitolata "Building communities and Bitcoin adoption". Una visione netta, quella dell’imprenditore ed esperto di finanza nigeriano, che ritiene possibile il raggiungimento dell'inclusione finanziaria su scala globale mediante tecnologie P2P e valute digitali attraverso, appunto, dinamiche collaborative che possono nascere ed evolversi all’interno di gruppi attivi territorialmente - e non solo - in tutto il pianeta.

Nel corso dell’episodio, pubblicato come tutti quelli di questa serie sul canale YouTube del progetto Plan ₿, l'ospite ha evidenziato che «la comunità è uno strumento, esistente dall'inizio dell'umanità, attraverso cui cui le persone collaborano, non competono tra loro; non lavorano da sole, ma sfruttano i punti di forza l'uno dell'altro per procedere insieme verso un obiettivo comune». Ed è proprio in questo frangente del ragionamento che entra in gioco Fedi, la “creatura” di Obi Nwosu, che combina il potere delle relazioni e del lavoro di squadra con tecnologie come Bitcoin, Lightning e Nostr. Lo scopo? Superare la cultura del "non fidarsi, ma verificare" per arrivare ad un punto di equilibrio in cui «la fiducia diviene uno strumento potente che può sostenere lo sviluppo delle comunità», ha sottolineato il protagonista di questa puntata del podcast.

La super-app di Fedi per le comunità

Fedi ha lanciato una versione alpha della sua super-app che integra chat, pagamenti e dati, focalizzandosi inizialmente su poche comunità per apprendere e apportare miglioramenti basati sul suo utilizzo. L’app si basa sul protocollo open source Fedimint per la custodia comunitaria di Bitcoin, un metodo che offre privacy, velocità di transazione e interconnettività. «Fedi prende Fedimint, Bitcoin, Lightning e altre "tecnologie della libertà" e le combina insieme», ha spiegato Nwosu. Oltre all'app, Fedi fornisce supporto umano attraverso i "Fedi Knights", educatori che supportano le comunità locali ad agire secondo i principi e gli strumenti della decentralizzazione. «Vogliamo essere come il Genius Bar (i luoghi di discussione e test delle tecnologie Apple interni agli store, ndr) per il Sud del mondo e per le regioni post-sovietiche, cioè luoghi in cui le persone formano gruppi umani con ridotte potenzialità finanziarie e tecnologiche». Fedi, non a caso, si concentra sulle regioni in cui la necessità di Bitcoin è maggiore a causa di fenomeni critici come inflazione, mancanza di opzioni bancarie affidabili (o economicamente sostenibili) o problemi di privacy nelle comunicazioni. L'idea, ha spiegato il suo CEO, è «individuare i mercati più difficili e affrontare le sfide più avvincenti, per provare a mettere in moto dinamiche positive.

«Lugano? Un ambiente travolgente»

Quanto a Lugano, il contesto in cui è nato e sta radicandosi sempre più il Plan ₿, Nwosu ha detto di essere entusiasta delle persone (in particolare dei bitcoiner), incontrate nella città in riva al Ceresio, un contesto evoluto in cui lui stesso - ha raccontato - ha avuto l'opportunità di pagare un ottimo filetto in valute digitali in un ristorante locale. È un posto bellissimo, una delle città più caratteristiche d’Europa. Basta venirci una sola volta, per esserne emozionalmente travolti», ha sentenziato, concludendo il suo intervento.

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