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Over57 - Benessere socialeAgeismo: la nuova frontiera della discriminazione

29.03.24 - 16:17
Inaccettabile sotto tutti i punti di vista, l'ageismo è una forma di discriminazione che anche tu, senza saperlo, potresti aver subito. Sco
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Ageismo: la nuova frontiera della discriminazione

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Inaccettabile sotto tutti i punti di vista, l'ageismo è una forma di discriminazione che anche tu, senza saperlo, potresti aver subito. Sco

In Svizzera è un fenomeno molto diffuso, addirittura più del sessismo e del razzismo, e se hai più di 50 anni, molto probabilmente lo hai già vissuto sulla tua pelle, soprattutto in ambito lavorativo.

Secondo uno studio europeo sul fenomeno, infatti, l'ageismo, ovvero la discriminazione basata sull'età della persona, colpisce il 28% delle persone intervistate in Svizzera. E questo, nonostante l'articolo 8 della Costituzione Federale della Confederazione Svizzera lo vieti formalmente.

Approfondiamo l'argomento, cercando di capire meglio come l'ageismo si manifesta e cosa fare per difendersi.


Agesimo, significato di un neologismo

Come già detto, l’ageismo è un termine che descrive la messa in atto di discriminazioni e pregiudizi basati sull’età di una persona. Nella realtà quotidiana, questo atteggiamento si traduce nella disparità di trattamento in vari ambiti, da quello sociale a quello famigliare, da quella lavorativo a quello sanitario, causando un'inammissibile esclusione sociale.

Oggi questo fenomeno ha un nome, ma in realtà è qualcosa che è sempre esistito. Pensa che uno studio americano si è preso la briga di analizzare circa 400 milioni di termini utilizzati dal 1810 al 2010 ed ha scoperto che quelli negativi, correlati alla terza Età, sono costantemente aumentati nel tempo. A partire dal 1880, poi, hanno addirittura superato numericamente quelli positivi e da allora il trend non ha mai invertito la marcia.

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Ageismo come discriminazione nei confronti degli over 60

Il termine ageismo intende la discriminazione basata sull'età, quindi in teoria potrebbe anche essere inteso come forma di pregiudizio nei confronti, ad esempio, dei bambini. In realtà, però, è un fenomeno che colpisce soprattutto le persone over 60, in tutto il mondo.

Ciò che caratterizza il nostro paese, però, è l'assenza di una legislazione ad hoc, in grado di perseguire penalmente chi, in barba all'art. 8 della Costituzione, discrimina sulla base dell'età, tanto in campo lavorativo, quanto negli altri.

Ti sembrerà curioso, ma già in rapporto del 2014 l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico aveva già sottolineato come la Svizzera avesse bisogno di adottare una legislazione in grado di combattere le discriminazioni legate all'età, constatando come le persone over 55 fossero fortemente discriminate nell'ingresso nel mondo del lavoro.

Nonostante ciò, ancora oggi la Svizzera registra un certo gap con gli altri paesi europei per il semplice fatto che nel nostro paese non c'è alcuna norma specifica che colpisca chi metta in atto l'ageismo. In Francia, ad esempio, le discriminazioni basate sull'età sono penalmente perseguibili.

Se poi questo avvenga davvero non è dato sapere, ma di sicuro l'esistenza di una norma di questo tipo potrebbe funzionare da deterrente o quanto meno come linea guida per iniziare ad educare le persone ad una maggior inclusione.

I risultati di uno studio sull'ageismo

Come tutti i fenomeni che coinvolgono pregiudizi e stereotipi, le norme non possono bastare e di questo ne è particolarmente convinto il prof. Christian Maggiori, stimato psicologo e professore della HETS.FR, Scuola Universitaria Universitaria di lavoro sociale di Friburgo.

Considerato uno dei pochi esperti di ageismo in Svizzera, il professore conduce da anni vari progetti per combattere questo fenomeno e il suo lavoro è ampiamente riconosciuto e citato nella comunità accademica.

Interessante notare che, secondo il professore, la peculiarità dell'ageismo sta nel fatto che “spesso le vittime ignorano di esserlo e gli autori di atteggiamenti ageisti, anche involontari, ignorano di avere comportamenti inadeguati. Così si crea una sorta di circolo vizioso: si ignora, perciò si sottovaluta".

Per questa ragione, il professore ritiene che siano proprio i nostri atteggiamenti di oggi a creare un sistema nel quale, domani, diventiamo noi stessi vittime e a tal fine lavora su diversi programmi di sensibilizzazione destinati ai bambini della scuola elementare, per cercare di modificare gli stereotipi.

Ma in attesa di invertire il trend, cosa puoi fare per proteggerti?

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Come proteggerti dall'ageismo sul lavoro

Proteggerti dall'ageismo è un tuo diritto, ma anche un tuo dovere. Non devi permettere a nessuno di discriminarti solo perché hai qualche anno in più. Ecco, dunque, qualche consiglio per rivendicare con orgoglio la tua età e pretendere il rispetto che ti spetta:

    • Conosci i tuoi diritti - nel nostro paese, la discriminazione basata sull’età non è consentita dalla Costituzione. Informarti sulle leggi locali e nazionali può aiutarti a capire quali sono i tuoi diritti e a prendere consapevolezza di quando questi vengono violati.
    • Mantieniti aggiornato - competenze e conoscenze nel mondo del lavoro sono fondamentali. Aggiornati costantemente e non aver paura di esplorare le nuove tecnologie. Solo così potrai rimanere competitivo ed appetibile per i datori di lavoro.
    • Comunica apertamente - se ritieni di essere vittima di ageismo in ambito lavorativo, parlane con il tuo datore di lavoro o con un rappresentante sindacale. Se necessario, procurati la documentazione necessaria a dimostrare la discriminazione.

Talvolta tutto ciò potrebbe non bastare e potresti metterci del tempo, ad esempio, a ricollocarti nel mondo del lavoro a causa della tua età. Nonostante ciò, hai ancora la possibilità di lavorare, puntando ai privati, che molto spesso sono migliori della società in cui vivono.

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Articolo redatto in collaborazione con mysanitek.com

Articolo pubblicato grazie al supporto di: Point Service – mySanitek


Questo articolo è stato realizzato da Associazione EKUOS, non fa parte del contenuto redazionale.
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