Nel quarto trimestre del 2023 il numero di frontalieri stranieri in Svizzera è cresciuto a 392.831 unità, il 3,5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E tra i Paesi europei la Francia resta in testa, sia in termini assoluti con un incremento di 223.775 unità sia in termini percentuali (+5,3% rispetto allo stesso periodo del 2022) per numero di frontalieri che transitano dalle dogane svizzere.
Principalmente, a livello generale, i frontalieri sono di uomini, nel complesso 253.369, quasi il doppio delle donne (139.462, per la precisione). Entrambi i sessi hanno però registrato nel quarto trimestre dello scorso anno un incremento del 3,5% rispetto al medesimo lasso temporale del 2022.
È quanto emerge dalle ultime rilevazioni statistiche pubblicate sul sito web dell’Ufficio federale di statistica.
La provenienza
Andando più nel dettaglio, relativamente alla segmentazione geografica della provenienza dei frontalieri, sul secondo gradino del podio in termini assoluti alle spalle dei colleghi francesi si piazzano gli italiani con 91.307 unità. In questo caso però l’aumento su base trimestrale è limitato all’1,5%. Medaglia di bronzo, in questa particolare classifica poi per la Germania con 64.934 frontalieri, in aumento frazionale dello 0,4% sull’ultimo trimestre del 2022. Seguono Austria con 8.807 unità (+1,3%) e Liechtenstein con 687 unità (+2,45).
Dove lavorano in Svizzera
Ma dove vanno esattamente a lavorare in Svizzera tutti questi frontalieri? La regione del Lemano domina per attrattività con 156.783 unità nel quarto trimestre del 2023 ed è in aumento del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono, a distanza però, il Ticino con 78.735 unità (+1,3%) e la Svizzera nordoccidentale con 74.205 frontalieri, in calo però dello 0,3 per cento. Da segnalare gli aumenti registrati nell’Espace Mittelland (36.365 unità, +7,7%) e nella Svizzera occidentale (2.969 unità, +7,1%).
I settori di occupazione
In merito poi in quali settori economici sono impiegati i frontalieri, sempre secondo le rilevazioni dell’Ufficio federale di statistica, il terziario la fa da padrone con 271.571 unità, il 4,2% in più su base annua rispetto al 2022. Il settore secondario è a quota 118.578 (+2%). A decisa distanza il settore primario con “soli” 2.682 unità, ma in aumento del 2,9 per cento.
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