Luca Vallone e il suo Bironico sabato affronteranno il Chiasso: «Un prestigio per i ragazzi. Che allenatore sono? Amo la tattica...».
«Siamo contenti che il nostro girone di ritorno avrà un senso».
BIRONICO - Luca Vallone ha le sue due grandi creature: un ristorante di cui è gerente e la sua squadra di calcio, il Bironico, di cui è allenatore. L'avventura in panchina è iniziata un po’ per caso, seguendo però una delle sue grandi passioni.
«Sì, confermo, il mio percorso è cominciato dodici anni fa quasi per caso - ci ha detto proprio Vallone - Quando mio figlio frequentava la Scuola Calcio, ogni tanto mancava l’accompagnatore ed è così che volentieri mi ero messo a disposizione. In seguito, subito conquistato dalla cosa, mi sono iscritto al Corso Animatori, poi al GS e al GS1. È qualcosa che mi appassiona molto ancora oggi…».
Il presente risponde al nome di Bironico…
«Da due anni alleno il Bironico. Inizieremo il ritorno con il botto visto che sabato affronteremo il Chiasso. Ci presentiamo ai nastri di partenza con un bel gruppo, la giusta determinazione e la voglia di fare bene».
Come descriveresti la tua creatura?
«Non siamo una squadra che scende in campo tanto per partecipare. All’andata abbiamo accumulato quattro vittorie, quattro pareggi e due sconfitte: si poteva fare meglio ma si poteva fare anche peggio ed alla fine siamo riusciti a strappare la qualificazione al girone per la promozione (riservata alle prime sei, ndr). Volevamo farcela a tutti i costi, così da dare un senso al nostro girone di ritorno. Avevamo paura che, qualora non ci fossimo qualificato, avremmo perso quel fuoco sacro di squadra. Le favorite per la promozione? Citerei sicuramente il Chiasso, ma anche il Riva e il Bioggio».
Che emozione sarà affrontare i rossoblù?
«Sarà sicuramente una giornata speciale. Più che per me, per i ragazzi. Sono una delle quattro squadre più importanti del Cantone e in futuro potranno dire di averci giocato contro: un prestigio personale non da poco».
Che tipo di allenatore sei?
«Quello che pretendo io sono la serietà e l’impegno. C’è il momento in cui si ride e si scherza e c’è il momento in cui si lavora. Ma non sono un militarista… Sono dell’avviso che, quando si comincia un percorso, bisogna portarlo avanti seriamente. Passando a discorsi prettamente più tecnici, sono un allenatore che ama la tattica e, proprio a tal proposito, in passato, ho partecipato a un corso di match analist a Milano. Mi piace formarmi ed informarmi, così da riuscire a coinvolgere i ragazzi che alleno, guadagnandomi - almeno spero - un po' di stima in più (ride, ndr)».
C’è un allenatore al quale ti ispiri?
«Non ho un modello particolare, sicuramente mi piace il calcio di Guardiola e di Ancelotti e, per rimanere alle nostre latitudini, la focosità del Crus. In TV guardo tantissimo pallone, ma anche dal vivo. Giro il Ticino per guardarmi le partite, soprattutto delle squadre che poi dovremo affrontare. Per fortuna mia moglie capisce…».
Parlaci del tuo ristorante…
«Sono gerente del Ristorante Pizzeria Banfi a Bironico. Proponiamo cucina italiana abbastanza classica, mediterranea: pasta, carne, pizza e in estate molto pesce».