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Che ansia, siamo stritolati dal politicamente corretto: il video

CANTONEChe ansia, siamo stritolati dal politicamente corretto: il video

10.05.24 - 09:02
Cosa è giusto dire e cosa no? È una domanda che ci si pone sempre più di frequente. Ma a che prezzo? Le voci contrastanti della "piazza".
Davide Giordano tio/20min
Che ansia, siamo stritolati dal politicamente corretto: il video
Cosa è giusto dire e cosa no? È una domanda che ci si pone sempre più di frequente. Ma a che prezzo? Le voci contrastanti della "piazza".
«Società sempre più paranoica – sostiene Orlando Del Don, psichiatra e psicoterapeuta –. La morale si impara col tempo. Nella relazione con gli altri. Anche sbagliando».

BELLINZONA - Stritolati dal politicamente corretto. Da chi ci dice cosa dire e cosa non dire. Sempre più persone si ritrovano in difficoltà nel doversi esprimere. Sia pubblicamente, sia privatamente. «La sensazione è concreta – conferma Orlando Del Don, psichiatra e psicoterapeuta –. La gente non ne può più. Però allo stesso tempo ha anche paura di esprimersi».

«Una sana parolaccia» – Per le vie di Bellinzona tio.ch raccoglie qualche parere. «Riesco ancora a dire una sana parolaccia – afferma Giorgia –. È giusto buttare fuori quello che si pensa anche se altri non sono d'accordo. E se qualcuno si offende, pazienza». «Io non sono politicamente corretto – precisa Ivano –. E parlo come mangio».

"Esploso" coi social – «Ci sono momenti in cui è utile essere politicamente scorretti. Per me si può dire anche qualche parolaccia. Non sono un puritano», sostiene Stefano. Del Don spiega: «Il trend del politicamente corretto è partito negli anni '30 del secolo scorso negli Stati Uniti, si è sviluppato negli anni '60 ed è arrivato a uno stato di controllo totale con l'avvento dei social network».

«Libertà d'espressione» – «Trovo brutto che adesso ci si offenda per qualsiasi cosa – sottolinea Tommy –. Se uno non può dire più niente, non c'è libertà di espressione».

«Collegare la bocca al cervello» – «Ogni tanto questo clima è pesante – osserva Camilla –. Però trovo sia comunque giusto stare attenti. Molto spesso si pensa che si possa dire tutto. In realtà sarebbe buono interrogarsi sempre su quello che si sta dicendo e collegare la bocca al cervello».

«Le parole hanno un peso» – Pasqualina ha la sua opinione: «Bisogna stare attenti a quello che si dice. Le parole hanno un peso. Possono ferire. Chiunque nel corso della vita può essere ferito da una parola».

Paranoia – «Stiamo diventando sempre più una società paranoica – puntualizza Del Don –. Si teme di essere perseguitati, attaccati, squalificati, emarginati dal sistema se si dice qualcosa di "fuori posto". Quindi la gente preferisce non impegnarsi. Non esporsi. Assistiamo alla cosiddetta globalizzazione dell'algoritmo. L'algoritmo tende a semplificare tutto. A fare in modo che ci sia solo una scelta tra il bianco e il nero. Invece la vita è fatta di sfumature».

Appiattimento – Il danno a livello sociale può essere enorme. «Così non è più possibile essere creativi e originali – precisa Del Don –. Le grandi rivoluzioni sono partite dalle persone eccentriche. Non normalizzate. Quanto sta accadendo porta a un appiattimento del livello mentale e culturale».

«Non si può decidere di non essere sé stessi» – Sullo sfondo su cui si muove il politicamente corretto cresce la paura di sbagliare. «L'individuo deve fare esperienza – tuona il terapeuta –. Se sbaglia, paga. D'altra parte la morale si impara negli anni. Anche nella relazione con gli altri. Non deve essere sancita dall'esterno perché altrimenti ci impedisce di pensare. Uno non può decidere di non essere sé stesso».

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COMMENTI
 

Onorina 5 mesi fa su tio
Condivido in pieno ciò che dice Del Don e condivido quasi tutti i commenti sotto. Mi rivolgo a voi giornalisti di Tio, e chiedo: Perché non lasciate commentare tutto gli articoli? Perché non possiamo dire la nostra su temi importanti? come per esempio il vostro articolo, in particolare sul tema dell’iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica" (iniziativa per lo stop alle vaccinazioni obbligatorie), che chiede che gli interventi dello Stato nell'integrità fisica e psichica di una persona necessitino del suo consenso’’. Già da come avete impostato il vostro titolo si capisce da che parte state, mi spiego: L’INIZIATIVA NON E CONTRO I VACCINI IN GENERALE, MA E CONTRO L’OBBLIGO, mi pare che c'è una bella differenza. Voi avete scritto come titolo (i mille volti e i mille teorie di chi e contro i vaccini) invece dovevate scrivere (iniziativa per lo stop alle vaccinazioni obbligatorie) perché questo rischia di essere in futuro ma l’avete scritto in secondo piano. Alla faccia del politicamente corretto

Onorina 5 mesi fa su tio
Risposta a Onorina
Negli anni 70 c'era molta più liberta e la gente si sfogava con la comunicazione orale, anche le brutte parole ci stavano e capitava che qualcuno andava alle mani ma finiva li. Ora non si può più dire niente perché non è politicamente corretto ed è proprio questo che rende la gente frustrata e paranoica. Secondo me è anche per questo che aumenta la violenza a livello mai visto.

Autore 5 mesi fa su tio
Risposta a Onorina
Onorina, le abbiamo già risposto diverse volte (e lo sa) penso sia sufficiente, ed è l'ultima volta glielo scriviamo. Per quanto riguarda la nostra parzialità di cui parla, non esiste affatto, non siamo mai di parte. Il titolo in questione è ora stato “limato”, anche se resterà di parte... perché rappresenta l'opinione del comitato partitico dei contrari, che noi riportiamo come riportiamo anche le posizioni dei favorevoli. Saluti e buona continuazione a lei.

M 5 mesi fa su tio
... ma se queste argomentazioni restassero " cose da grandi" ammò ammò. Invece vengono talvolta iniettate ai nostri figli in maniera subdola e scorrettamente corretta. La nostra società sta perdendo la sua identità e la personalità di ognuno deve scomparire. Dobbiamo proprio diventare come uno di quegli allevamenti di galline che non permettono più alle loro ospiti di calpestare un vero giardino, vedere la luce del sole ecc.? Un allevamento in cui tutti devono essere uguali, crescere rapidamente, non creare fastidi, e produrre il più possibile per soddisfare le esigenze di chi sta dietro a tutto questo? Fare ottime uova e poi CREPARE per essere gettate e lasciare spazio (per modo di dire) a un'altra? Tutto questo non lo si potrebbe forse definire uno schifo? E perché in questi discorsi prima o poi viene sempre a galla il maschilismo? Cosa c'entra? Beh, ci sarebbe tanto altro da scrivere ma ho deciso di andare a letto, per i benpensanti a dormire e non a fare le pulizie. Buona notte a tutti (in maniera generica e senza tralasciare nessuno)

Onorina 5 mesi fa su tio
Risposta a M
Alle galline tagliano il becco, alle mucche tagliano le corna e a noi tappano la bocca.

M 5 mesi fa su tio
...

Nmemo 5 mesi fa su tio
Per parlare di morale a Bellinzona non si può dimenticare che l’importo di 7-800 mila franchi per i danni causati dalla discarica privata abusiva di Scarpapè sono ancora a carico del contribuente, avendo le istituzioni e la politica in genere omesso di procedere al ricupero dell’importo anticipato dal Comune nei confronti dei soggetti responsabili e noti. Un fatto gravissimo, come definirebbe il fatto e l’ambiente politico locale lo psichiatra?

GC75 5 mesi fa su tio
E' puro e semplice bigottismo ! ! ! Si indignassero per cose più serie e reali.

Voilà 5 mesi fa su tio
Vediamo: Migros non vende più i moretti... Nella processione di Mendrisio fa scandalo un bianco pitturato di nero... Disabilità o andicap è diventato diversamente abile (Questo ha migliorato la situazione dei disabili?). Ora ci sono le menate sull'identità di genere, con l'uso di asterischi per creare generi neutri... Nel campo religioso si rischia di incapare in accuse di blasfemia. L'altra parte può invece dire e fare quello che vuole, mentre noi dobbiamo stare attenti a non offendere ed accettare pratiche più che discutibili, ad esempio le organizzazioni femministe sono perlomeno tiepide contro l’oppressione insita nel porto del velo.

Rigel 5 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
io continuerò a dire quello che penso ma usando il buonsenso, ovvero cerco, quando è il caso, di dissentire e motivare le mie idee senza insultare nessuno. Metto in pratica il proverbio "Non dire /fare niente che non vorresti venga detto/fatto a te...semplice.

Geremia 5 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
Sottoscrivo quello che hai scritto e aggiungo che per me si chiamano ancora moretti.

Voilà 5 mesi fa su tio
Risposta a Rigel
Non è così semplice, termini di uso comune da sempre, oggi, secondo taluni, sono discriminatori. Anche per le usanze, ci sono state scuole che non hanno fatto l'albero di Natale per paura di offendere bambini di culture diverse dalla nostra.

Eritos 5 mesi fa su tio
Grande Del Don! Appoggio in pieno

Filippone22 5 mesi fa su tio
Il sistema di informazione è totalmente controllato da un certo potere, il quale decide autonomamente ciò che si può o non si può dire, applicando la censura su tutto ciò che da a loro fastidio. Se si dice la verità, si viene accusati da tutta una serie di termini abusati e stra abusati, tanto cari ad una certa area politica! Ma la verità viene sempre a galla, possono censurare quanto vogliono!

francox 5 mesi fa su tio
io continuo a cristare come ai bei tempi, tanto non esco quasi più di casa e il cane acconsente. :-)

AlfaAlfa 5 mesi fa su tio
Libertà d’espressione, sempre ed ovunque. Ma ci vogliono delle regole, perché non sia usata come mezzo per offendere, svilire, schiacciare, negare, sostenere informazioni prive di fondo, esprimere falsità, schiacciare un avversario perché si ha più potere nella civile società, esprimere ideologie che possano essere distruttive… Insomma, libertà d’espressione SOLO con regole precise. Altrimenti è anarchia, bailamme, confusione.

Gufo1 5 mesi fa su tio
Risposta a AlfaAlfa
E chi definisce cosa sia corretto o meno? Se fai caso, nessuno può più permettersi di criticare certi Stati che compiono scempi su inermi civili, per non cozzare contro le attuali leggi che ci hanno vendute quali antidiscriminatorie ma che in effetti sono altamente liberticide. Certe regole possono essere imposte per metterti a tacere. Infatti, non siamo più noi in grado di definire noi stessi la frontiera tra il lecito e l'illecito. Una società veramente libera è in grado di sviluppare da sola gli anticorpi per difendersi dagli estremismi. Senza che sia un giudice a doverlo fare, il quale lo farà sulla base di leggi imposteci da fuori. È vero che la nostra l’ha votata il popolo ma lo ha fatto senza valutare le sue perniciose conseguenze a lungo termine. Vittima delle menzogne dei movimenti di sinistra.

ioenontu82 5 mesi fa su tio
A me non sembra per niente ingigantita sul web, è un dato di fatto che negli ultimi anni tutti possano offendersi per qualsiasi cosa si dica. Quasi tutto al giorno d’oggi può essere interpretato come discriminatorio o offensivo ed effettivamente spesso si rinuncia ad esprimere la propria opinione per evitare problemi. Penso al caso del giornalista spagnolo che parlando di un giovane giocatore ha detto “Il calcio è come la vita. Se non fa bene rischia di ritrovarsi al semaforo". A me non sembra razzista visto che al semaforo ci trovi asiatici, africani ed europei, eppure è stato cacciato per razzismo. Cosa non ho capito?

bledsoe 5 mesi fa su tio
Siamo passati da "non condivido quello che dici, ma mi batterò sempre perché tu possa dirlo" a questa triste realtà. Bisognerebbe cercare di smetterla di giudicare a priori ciò che non si condivide e provare a capire cosa porta gli altri a pensare diversamente da noi. Quante volte sono stato insultato o denigrato, ma si è sempre trattato di povere parole spinte da frustrazione e impotenza. Preferisco vivere in un mondo dove ricevo osservazioni inopportune che in uno dove nessuno può dire ciò che il pensiero unico non condivide.

Rigel 5 mesi fa su tio
Risposta a bledsoe
Hai ragione. È giusto che ci siano opinioni diverse e che ci sia il dritto di esprimerle. Quello che non è giusto è venire attaccati da chi non la pensa come te. Non è appiattendo tutto con il politicamente corretto che si risolve questo problema. È accettando che ci possono essere persone che la pensamo diversamente e che hanno il diritto di esprimersi, naturalmente rispettando chi hanno davanti.

Hardy 5 mesi fa su tio
A me sembra una roba ingigantita a dismisura sul web, nella vita di tutti i giorni non ho questa percezione. Io amo a dismisura l'humor nero e il politicamente scorretto ma nello stesso momento ho l'accortezza di dire certe cose nel giusto contesto, fine. Quelli che si sentono "imbavagliati" sono quasi sempre i peggiori razzisti, omofobi e maschilisti che non rispettano niente e nessuno e che poi tirano fuori la scusa "non si può più dire niente". La cosa più semplice di tutte, ovvero del sano rispetto per il prossimo, è diventata la cosa più difficile. Fossimo tutti rispettosi uno dell'altro questi grassi problemi non si porrebbero.

Cregaz 5 mesi fa su tio
Mi scuso per la grammatica di quanto ho scritto prima ma io detto a voce al telefono le cose e ogni tanto succedono queste cose

Cregaz 5 mesi fa su tio
Finalmente un articolo degna di nota da parte vostra perché voglio dire è bellissimo questo articolo qua ed ha un senso di esistere questo articolo qua però siete proprio voi che tante volte per evitare il politicamente scorretto impedite di commentare i vostri articoli io li commento comunque utilizzando altre strategie però guardate cosa fate voi
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