Ci sono aziende che dopo aver allenato l’AI alle Olimpiadi di Tokyo ora sono pronte ad affinare per Parigi le soluzioni più innovative
Mancano poco più di 100 giorni all’inizio delle prossime Olimpiadi, con la cerimonia di apertura prevista per il 26 luglio a Parigi. Come nota Erika Gherardi su Techprincess il tema del momento, l’Artificial Intelligence, tiene banco anche in relazione all’evento sportivo più rilevante del pianeta. Infatti, scrive Erika: «Nel 1896 nacquero i Giochi Olimpici moderni e la prima edizione, ospitata dalla città di Atene, fu un successo: 14 nazioni presenti, 241 atleti partecipanti, 100.000 spettatori alle cerimonie di apertura e chiusura. Oggi abbiamo più Paesi, più atleti, più discipline, più spettatori e… più tecnologia. Tecnologia che quest’anno includerà in modo massivo anche l’intelligenza artificiale. Questo perché se diamo un’occhiata ai numeri relativi all’edizione di Parigi, città che ospiterà i Giochi della XXXIII Olimpiade, parliamo di: 3 miliardi di possibili spettatori da casa; 15 milioni di fan pronti a volare nella capitale francese; 10.500 atleti; 28 sport diversi; 38 location per le varie competizioni».
Per chi organizza tutto questo è una mole di lavoro incredibile, continua Gherardi: «Per i fan può essere un delirio seguire tutto – tanto sul posto quanto da casa -, per gli atleti è uno dei momenti più alti e stressanti della loro carriera. L’AI però può aiutare tutti loro, anche perché questo evento si traduce in dati, dati che possono essere raccolti, elaborati e usati per migliorare l’esperienza di tutti quanti, dalle persone sedute sul divano di casa a chi dovrà correre per 42 km. Ma Parigi 2024 non sarà la prima Olimpiadi a sfruttare l’intelligenza artificiale. Durante la manifestazione di Tokyo, tenutasi tre anni fa, Intel ha sfruttato la propria tecnologia di 3D tracking, che monitora 20 punti del corpo umano e recupera una mole di dati su postura, velocità, forza. Intel lavora a stretto contatto con un’azienda che si chiama AI.io, il cui scopo è applicare l’intelligenza artificiale allo sport».
Ai.io ha poi un vero e proprio camion, l’aiLabs, che è equipaggiato per la scansione e l’analisi dei dati raccolti dagli atleti. In un’ora può passare al setaccio una squadra composta da 24 giocatori. Siamo abituati a pensare che il successo di uno sportivo sia basato sul duro lavoro, sugli allenamenti, sul talento e sulle capacità fisiche, ma nel 2024 anche la tecnologia ha un ruolo importante, che non può più essere ignorato.
Per un fan i Giochi Olimpici devono essere un’esperienza unica, sia sul posto che da casa. «C’è un’azienda, chiamata WayTime, che offre uno strumento che analizza la lunghezza delle code in qualsiasi punto dello stadio», ha spiegato Jean-Laurent Philippe, CTO EMEA di Intel. In questo modo può aiutare gli organizzatori, con annunci o tramite l’app, a segnalare agli spettatori dove c’è meno coda per entrare allo stadio, quale baracchino è meno intasato per prendere da bere o da mangiare, in quale bagno sarebbe meglio andassero per non attendere. Allo stesso tempo possono sapere qual è il tempo di attesa specifico per quella coda. Anche la privacy è tutelata perché le telecamere necessarie a queste analisi che vengono posizionate in maniera zenitale così da non riprendere mai il volto delle persone presenti.
Infine, anche i grandi broadcaster televisivi e piattaforme digitali possono dare in pasto il segnale audio/video all’AI che è in grado di estrarre informazioni da ciò che vede e catturare gli highlights di ogni evento, highlights che possono essere poi resi disponibili per gli spettatori.
Niente attese quindi, ma solo un grande lavoro di personalizzazione dell’esperienza per gli appassionati. Le Olimpiadi 2024 stanno arrivando, ed è evidente che non saranno come quelle di Atene del 1896. Non solo per numeri, non solo per la città che le ospita, non solo perché si sono evoluti i tempi e le discipline ma anche perché oggi abbiamo uno strumento in più, che è l’intelligenza artificiale, con i suoi innumerevoli ambiti di applicazione.