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CANTONEL'amore di un padre e quando scocca la scintilla

14.05.24 - 06:30
"Undo Me" è il singolo che segna il ritorno di Andrea Bignasca sulla scena musicale
JEN DOS SANTOS
L'amore di un padre e quando scocca la scintilla
"Undo Me" è il singolo che segna il ritorno di Andrea Bignasca sulla scena musicale

ZURIGO - Una preghiera laica, una mescolanza dello spirito (e delle sonorità) del gospel, dello spiritual e dell'energia incalzante del rock. È "Undo Me", il brano che segna il ritorno sulla scena musicale di Andrea Bignasca.

Questo primo singolo apre un percorso che si concluderà l'11 ottobre con la pubblicazione di "Stranger", il quarto album del cantautore ticinese che sarà pubblicato da Radicalis. Un lavoro che arriverà a tre anni e mezzo di distanza dal precedente lavoro sulla lunga distanza, l'ottimo "Keep Me From Drowning". Era il 19 marzo 2021...

E da quel giorno, Andrea, sono accadute parecchie cose. In primis sei diventato padre.
«Nel 2022 è nata Cecilia. Cosa è cambiato nella mia vita? È proprio la domanda a cui prova a rispondere l'intero album. Cambia ciò che voglio, cambia il senso da dare a quello che voglio. Cercare di portare a casa un salario dignitoso facendo questo mestiere - e pensando alla crescita di una figlia - ti mette in una situazione diversa rispetto a quando si cerca di vivere di musica, ma si è soli».

A cosa punti?
«Voglio essere un padre che si pone come esempio, così come un artista che cerca di fare ciò che per lui ha significato. Nello stesso tempo un evento così dirompente può ridare un certo tipo di fame».

"Undo Me", infatti, parla dell'esigenza di riaccendere la passione e la determinazione che si hanno da giovani.
«Io la chiamo una preghiera, è un brano di rinnovamento. È il desiderio di sperimentare la scintilla, da qualsiasi cosa arrivi: da nuova linfa nella propria vita, oppure da un lavoro su se stessi. Non è un caso che questo sia idealmente il brano conclusivo del lato A dell'album: dà una sensazione di chiusura dopo la quale, da venti mesi a questa parte, si è aperta un'altra pagina».

Come sempre i tuoi lavori sono molto omogenei.
«Diciamo che non riesco a immaginarmi un mio album che non abbia un fil rouge. A me le canzoni vengono sempre a grappoli e i temi principali sono due: lo scrivere canzoni e quanto è successo nella mia vita».

Sei accompagnato da ottimi musicisti: Gian-Andrea Costa al basso; Chrigel Bosshard alla batteria; Oliver Illi a tastiere e organo; Matteo Magni ai cori e alla produzione.
«C'è stato molto lavoro in remoto. Io ero a Lisbona con la mia bambina, Matteo Magni sta in Nord Italia. Se non avessimo fatto così questo album sarebbe uscito tra altri tre anni (ndr)».

Qual era il piano quando avete registrato "Undo Me"?
«Questa vena gospel, spiritual del brano trapelava fin da subito. Negli arrangiamenti abbiamo puntato molto sui cori, con voci registrate un po' a Londra e in altre località. Entra, sempre più forte, ritornello dopo ritornello e mi piaceva che andasse a completare l'energia di una canzone che inizia con voce e chitarra. Non vedo l'ora di suonarla dal vivo».

Com'è cambiato in questi anni l'Andrea musicista?
«Scrivere canzoni e suonarle dal vivo restano due delle più grandi urgenze della mia vita. Sono ancora tra le cose più pure e porti che provo. Forse è cambiato come "lavoro" la canzone: sono meno purista di una volta, più pragmatico nel cogliere ciò che funziona bene».

E che essere umano è, oggi, Andrea Bignasca?
«È un uomo molto più conscio dei propri limiti. Una figlia è soprattutto uno specchio che, questi limiti, te li evidenzia. Perciò so dove devo, e voglio, lavorare su me stesso: avere più pazienza, più grazia. E spero che l'amore che provo per lei trapeli in qualsiasi cosa che faccio, incluso il mio lavoro e la mia musica».

"Stranger" allo Studio Foce il 2 novembre

È già aperta la prevendita del concerto che Andrea Bignasca terrà allo Studio Foce di Lugano il 2 novembre 2024. Un racconto di creazione «attraverso una rappresentazione della musica non necessariamente naturalistica (come è stato più spesso in passato), ma andando oltre a come una band in una stanza naturalmente suona. Un po' più elaborato, un po' più raffinato, facendo occhiolino agli anni '80 con i suoni della batteria e i sintetizzatori, ma cercando comunque di essere moderno. Tutti gli sforzi sono stati fatti per creare qualcosa di bello, che imbevesse di significato la vita e il lavoro».

In apertura di serata The Two. Prevendita disponibile su Biglietteria.ch.

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