Sabrina, 30 anni, vive e lavora a Cefalonia da 3 anni. "Ci sto bene, è a misura d'uomo. Ma inflazione e favoritismi stanno mettendo in ginocchio il paese"
ATENE - In Germania c'è chi si è presentato in banca con delle monete greche da uno e due euro. "Vogliamo cambiarle in euro tedeschi visto che la Grecia è fallita". L’impiegato allo sportello non credeva alle proprie orecchie. Eppure è successo, in una cassa di risparmio della Sassonia.
Lo scetticismo, in tutti i casi, non regna soltanto tra i risparmiatori tedeschi. All'indomani dell'accordo per il salvataggio della Grecia, le borse europee sono in ribasso. La paura di una crisi allargata ad altri paesi dell'Eurozona vince sulle rassicurazioni del governo greco e dei ministri delle finanze europei.
In Grecia da mesi tensioni sociali si manifestano nelle piazze delle grandi città elleniche con dimostrazioni e scontri con le forze dell'ordine.
Una situazione tesa che non rende vita facile al governo. Il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy ha annunciato 48 ore di sciopero a partire da domani. "Crudeli e brutali misure senza precedenti" sono, secondo il sindacato, i provvedimenti annunciati ieri dal governo in cambio dei 110 miliardi di aiuti provenienti dall'Unione Europea e dal Fondo Monetario internazionale.
Crudeli e brutali misure senza precedenti? Secondo Sabrina, una trentenne ticinese che da tre anni vive e lavora in Grecia nell’ambito turistico il vero problema sta proprio nell’amministrazione pubblica. “Nella vita pratica di tutti i giorni, nella quotidianità da cittadino che deve confrontarsi con il pubblico, la Grecia è un disastro. L’organizzazione amministrativa fa pena. Sono disorganizzatissimi”.
Sabrina ama la Grecia, laggiù ha trovato il suo amore e a ottobre diventerà mamma. “Mio figlio nascerà qui, mi trovo bene. L’isola dove vivo è a misura d’uomo e meglio organizzata di Patrasso”. Sabrina risiede a Cefalonia, isola dell’Adriatico nota per l'eccidio della Divisione Acqui dell'Esercito Italiano per mano dei soldati tedeschi durante la seconda guerra mondiale. “Un’isola che vive di turismo, proveniente dalla Scandinavia e dal Regno Unito”.
“Mi trovo bene – ripete Sabrina - ma ci ho messo un po’ ad abituarmi all’idea che per avere un documento o per qualsiasi questione burocratica vige la regola della raccomandazione. Qui funziona così. Se si hanno le conoscenze giuste qualsiasi pratica burocratica è evasa con più facilità”.
In un paese dove l’inflazione galoppa (+3,9 % a marzo) e la paga media di un operaio va dai 600 agli 800 euro, la crisi si ritorcerà naturalmente contro le classi meno agiate. “Io non capisco una cosa – aggiunge Sabrina – C’è una importante fetta di lavoratori pubblici in Grecia che, secondo me, non si impegna molto. E prendono pure la 14esima! Il governo ha tentato di abolirla, ma si è ribellata mezza Grecia. La vedo dura ora adattarsi alle misure anticrisi. Il problema è che l’inflazione è alle stelle. Se si pensa che in gennaio un litro di benzina costava 1 euro e 13 centesimi e ora siamo a 1 euro e 58…”.
Gli scontri ad Atene sono lontani da Cefalonia. Sabrina ora pensa al futuro di suo figlio e preferisce Cefalonia a Patrasso: “Il mio ragazzo abita lì. Grazie a lui e ai suoi genitori sono riuscita a conoscere e immergermi nella mentalità e cultura greca. Quando ho bisogno di documenti mi rivolgo a loro che mi danno dritte su chi indirizzarmi per ottenerli prima. Sono da sempre abituati così, crisi o non crisi”.
p.d'a.