Ha aiutato facoltosi clienti americani ad aggirare le normative tributarie
NEW YORK - Un gestore patrimoniale svizzero si è dichiarato ieri colpevole di complicità in evasione fiscale davanti a un tribunale di New York: stando all'atto d'accusa a partire dal 1998 il 53enne ha aiutato facoltosi clienti americani ad aggirare le normative tributarie, attraverso conti offshore di cinque istituti elvetici, fra cui la banca sangallese Wegelin, e società di comodo con sede in Liechtenstein.
L'uomo ha lavorato fino al 2006 come consulente alla clientela per una banca basata a Zurigo, poi per una società attiva nella gestione patrimoniale, riferisce la Reuters. Il nome dei due datori di lavoro non figura nei documenti sottoposti alla corte di Manhattan e non è emerso dalle prese di posizione della procura e della difesa.
Davanti al giudice competente l'avvocato del 53enne ha chiesto di cambiare la posizione del suo assistito da "non colpevole" a "colpevole". L'accusato rischia una pena di cinque anni di carcere. La sentenza è attesa per il primo luglio.