L'obiettivo: ridurre nei prossimi quattro anni i costi di 4 miliardi di euro. La casa automobilistica investirà 3,5 miliardi di euro nell'elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9000 posti
BERLINO - Un "taglio agli investimenti e a 30.000 posti di lavoro entro il 2020", due terzi dei quali negli stabilimenti tedeschi, è il cuore del piano per il futuro oggi sul tavolo del consiglio di vigilanza di Volkswagen. Lo rivela l'Handelsblatt, basandosi su informazioni provenienti da fonti interne al gruppo.
L'obiettivo è ridurre nei prossimi quattro anni i costi di quasi 4 miliardi di euro. Si punterà invece su auto elettrica e digitalizzazione.
Il taglio dei posti di lavoro è stato concordato con il capo del consiglio di fabbrica Bern Osterloh, che in cambio ha ottenuto la garanzia della sopravvivenza di tutti gli stabilimenti e una serie di garanzie sociali come i prepensionamenti, scrive l'Handelsblatt. All'estero, i tagli riguarderanno soprattutto America del Nord e Brasile.
Il rilancio di VW dopo il dieselgate è affidato all'auto elettrica e alla digitalizzazione, che diventeranno gli obiettivi strategici dell'azienda, scrive ancora il quotidiano economico. Da Wolfsburg nessun commento alle indiscrezioni, ha concluso l'Handelsblatt.
23'000 posti in Germania - Il presidente di Volkswagen Herbert Diess ha presentato a Wolfsburg il piano sul futuro, frutto dell'accordo con il consiglio di fabbrica, che prevede il taglio di 30'000 posti di lavoro globali, di cui 23'000 in Germania.
La casa automobilistica investirà invece 3,5 miliardi di euro nell'elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9000 posti di lavoro nuovi nel settore del software. «Non ci saranno licenziamenti legati alla produzione».
«Ristrutturiamo in modo radicale Vw per renderla pronta al grande cambiamento che affronterà il settore dell'auto. È un grande passo in avanti, uno dei più grandi della storia dell'azienda.