La vita e le follie di Niccolo Paganini rivivono nel film di Bernard Rose in uscita giovedì nella sale cinematografiche
LUGANO - Ci fu un tempo nel quale Niccolo Paganini venne definito "Il violinista del diavolo". Si diceva che era posseduto dal demonio, perchè nessun uomo normale era capace di suonare come lui. La sua musica incantava le donne, che cadevano ai suoi piedi. Insomma un binomio di musica e sesso che è anche il cocktail del film di Bernard Rose, "Il violinista del diavolo", in uscita giovedì 27 febbraio nelle principale sale cinematografiche del Ticino.
Nella parte di colui che incantò il mondo con la sua musica c'è il noto violinista David Garrett, qui al suo debutto cinematografico e alle prese con una storia turbolenta sull’amore, sul potere, sull’intrigo e sul fascino della fama. "Paganini fu la prima rock star, un genio eccentrico" ha dichiarato il debuttante attore. Credo che la sua storia tragica sia eterna, e possa ispirare tutti coloro che amano la vita e la musica".
A completare il cast accanto a David Garrett troviamo Jared Harris (l'abbiamo già vista in "Lincoln," e lo vedremo presto in Pompieii), la giovanissima Andrea Deck, Joely Richardson e ritroviamo dopo un periodo di silenzio l'attore feticcio di Luchino Viaconti, Helmut Berger, qui nei panni dell’influente Lord Burghersh.
La trama
1830. Niccolò Paganini (David Garrett), virtuoso del violino e amante delle donne, si trova all’apice della carriera, acclamato in tutta Europa. Il suo nome è sinonimo di amori e scandali, esattamente ciò che il suo manager Urbani (Jared Harris) sta facendo del suo meglio per alimentare. Manca ancora però un debutto britannico e per riuscire a convincere Paganini a raggiungere Londra, l’impresario inglese John Watson (Christian McKay) e la sua amante Elisabeth Wells (Veronica Ferres) sono disposti a tutto. Urbani, astuto uomo d’affari, riesce a portare Paganini nella capitale britannica, anche contro la sua
volontà. E grazie alle critiche della giornalista E thel Langham (Joely Richardson), Il concerto è un successo e gli ammiratori affollano l’hotel dove alloggia il violinista, causando un pandemonio. Musicista e manager sono costretti a rifugiarsi a casa di Watson, dove Paganini presto incontra la graziosa f
iglia del suo padrone di casa, Charlotte (Andrea Deck), una cantante di talento. Paganini si innamorerà perdutamente della giovane bellezza, contrariando U
rbani che teme di perdere l’influenza che ha sul suo protegé. Inizia così a elaborare un piano diabolico..
La critica
comingsoon.it: "Saggiamente, Bernard Rose e David Garrett lasciano sulle spalle di altri e ottimi attori il peso di sostenere l'interpretazione del film, a partire dal sempre bravissimo Jared Harris nel ruolo del mefistofelico impresario, mentre il protagonista ha poche scene di dialogo e parla soprattutto con la voce del suo strumento. Quando sulla scena impugna l'archetto e dà vita alle armonie, ai capricci e alle bizzarre contaminazioni di Paganini, il film prende vita e vola. Per il resto si lascia vedere, non rivela niente di nuovo sulla biografia del musicista (....). La messinscena è curata e la storia è al tempo stesso romantica e tragica, come quelle degli sceneggiati di un tempo.
Film Up: "L’interpretazione del giovane e talentuoso violinista tedesco David Garret, alla sua prima apparizione da attore, rende vivide e realistiche le scene principali, donando loro colore e verosimiglianza. Eppure, a fronte di un simile potenziale, lo spettatore non si sente mai sopraffatto dalla narrazione, dalla profondità delle emozioni, dalla follia dell’estro e dalla cieca passione dei protagonisti. La scorrevolezza della regia e la semplicità della scenografia risultano piacevoli, ma non giungono ad essere incisive. (...) Nota davvero positiva è la musica, vero e proprio veicolo di suggestioni, a tratti commovente".
Ecodelcinema.com: "La figura di Paganini rimane descritta a metà, in una sorta di limbo che prevede una caratterizzazione ‘grottesca’, che però non viene sviluppata a sufficienza.La vera protagonista del film è la musica. Non a caso l’interprete principale è un musicista (autore anche della colonna sonora) e non un attore, qualcuno capace di suonare i virtuosismi del maestro. Forse proprio perché la volontà del regista era quella di far parlare la musica per Paganini".