Gli oppositori: "Non ha né il carisma né il talento"
VIENNA - Il confronto con l'originale lo perseguiterà fino alla fine. Heinz-Christian Strache, vero vincitore delle elezioni di oggi in Austria, è il successore di Jörg Haider alla guida del partito di estrema destra Fpö: come il carismatico governatore della Carinzia, morto cinque anni fa in un incidente d'auto, Strache è un asso a racimolare voti alle urne, ma rispetto all'originale, a detta anche degli avversari, non ha né il carisma né il talento.
Con il 21,5% dei voti la Fpö guadagna quattro punti rispetto al 2008 (17,5%) e si conferma terzo partito in Parlamento, tallonando da vicino il partito popolare (Övp). Come già alle altre elezioni, la Fpö ha impostato la campagna su tematiche anti-stranieri, camuffate però di "compassione": anziché fare propaganda con slogan xenofobi, la campagna era impostata all'"amore per il prossimo", laddove il prossimo era circoscritto ai soli austriaci. Altro cavallo di battaglia, come già ai tempi di Haider, la corruzione e lottizzazione all'ombra dei due grandi partiti di governo, e la difesa degli interessi dell'uomo della strada.
Quasi sempre all'opposizione - con una sola eccezione nel 2000, che provocò gli strali dell'Europa - la Fpö ha potuto sempre presentarsi come partito "pulito" che denuncia il marcio al governo, pescando voti in un ampio bacino di elettori di protesta, inclusi quelli di sinistra. Strache, soprannome "HC" dalle iniziali del nome, aveva promesso "un miracolo blu" (il colore della Fpö) e alla fine c'è riuscito, anche se non gli è riuscito il sorpasso alla Övp. Fino alla fine, i sondaggi non escludevano infatti la possibilità che la grande coalizione sarebbe stata battuta e che la Fpö avrebbe scalzato i popolari dal secondo posto: lo scenario non si è verificato ma l'inseguimento è serrato.
Passata da un modesto 5%-6% negli anni '80, quando ancora incarnava istanze liberali, la Fpö (Partito liberale austriaco) è passata negli ultimi 20-30 anni a partito populista, euroscettico, con posizioni in parte xenofobe. La metamorfosi è cominciata con Haider nel 1986, che negli anni ha portato il partito a risultati sensazionali oltre il 20%. L'apice lo raggiunse nel 1999 con quasi il 27% dei voti, parigrado con la Övp: il risultato fu il governo di centro destra Övp-Fpö, con Wolfgang Schüssel cancelliere e Haider fuori del governo ma manovratore dietro le quinte. Seguirono le sanzioni dell'Ue contro l'Austria per le posizioni xenofobe della Fpö.
Per Strache, 44 anni, viennese, a lungo ombra di Haider, l'exploit arriva nel 2005 quando, al culmine di dissensi fra i due, Haider lascia la Fpö e fonda la Bzö (Lega per il futuro dell'Austria): Strache diventa il leader della Fpö e da allora lo è rimasto. Alle prime elezioni dopo la scissione, il 28 settembre 2008, la Bzö ottiene un sensazionale 10,7%, la Fpö il 17,54%. Pochi giorni dopo, l'11 ottobre, Haider, cui anche gli avversari politici hanno sempre riconosciuto carisma e acume politico, muore in un drammatico incidente d'auto in Carinzia. La sua scomparsa, nel bene e nel male, ha lasciato un vuoto nel panorama politico austriaco, che sicuramente Strache, successi elettorali a parte, non ha saputo colmare.