Tutta Europa è in fermento per le elezioni, ma Roma blinda i sondaggi: ecco i numeri che, per legge, gli italiani non possono sapere
LUGANO - Il Partito Democratico è al 32%, il Movimento 5 Stelle al 26% e Forza Italia al 19,5%. Ma è una notizia che in Italia non può essere diffusa, i sondaggi rimangono chiusi nei cassetti dallo scorso 10 maggio. Alcuni sparuti numeri trapelano attraverso siti clandestini e allegorie ippiche. Non in Svizzera però, così tio.ch e 20 minuti hanno commissionato un sondaggio a Linetech International, società chiassese abituata a collaborare con alcuni dei maggiori istituti di rilevazione italiani. Risultati che abbiamo sottoposto al noto sondaggista italiano Nicola Piepoli perché fossero avvalorati e commentati.
Pd primo partito – Il Partito Democratico ha tutte le carte in regola per uscire vincitore, portandosi a casa un 32% su scala nazionale e cedendo il primato al Movimento 5 Stelle solo al Sud e nelle Isole. Il partito di Beppe Grillo si prepara a una prestazione maiuscola: il 26% atteso è addirittura superiore al 25,6% raccolto lo scorso anno alle elezioni nazionali. Non però sufficiente per mantenere la promessa dell'ex comico genovese, ossia utilizzare le Europee come referendum sul governo e invitare Matteo Renzi a trovarsi un altro daffare.
Il caso Expo non basta – “Il mercato di voti della sinistra – ci spiega Nicola Piepoli – è molto oscillante, soprattutto a causa del caso Greganti”. L’esponente del Pd finito in manette per le mazzette dell’Expo. “È stato un devastatore. Era un fantasma e doveva rimanere tale, invece si è materializzato. Mi permetta la battuta, è stato disgregante”. Non a sufficienza, però, per affossare il partito di Renzi. “Per quanto grande sia l’effetto Greganti, non è tale da cambiare i risultati”. O meglio, non cambierà i rapporti di forza tra i due grandi partiti. Varrà soprattutto la fedeltà della base democratica: “Ci sono quelli che votano il Pd piangendo, ma piangeranno e voteranno”.
Gli estremi – Se qualcuno mollerà la nave di Renzi, però, potrebbe scegliere L’Altra Europa con Tsipras. Gli elettori di sinistra indignati per l’ennesimo scandalo avrebbero infatti due possilibità: il Movimento 5 Stelle e la lista messa in piedi dalla sinistra radicale, che potrebbe così godere dello scandalo meneghino e superare lo sbarramento del 4%. Tutt’altro discorso quello di Fratelli d’Italia che, nonostante sia aggrappato al 4%, pesca in un bacino “che manca di voti”, già affollato da Forza Italia, dal Nuovo Centro Destra di Alfano e dalla Lega.
Berlusconi non molla – Nonostante i servizi sociali in casa di riposo, nonostante Dudù, nonostante l'età, Silvio Berlusconi non sembra perdere il suo fascino da urne. “Forza Italia rimane un grande partito”, conferma Piepoli, “È un filo sotto il venti ma rimane il terzo partito. È forte anche in zone come il Nord Est dove tradizionalmente non lo era”. Rimane importante nonostante l’uscita di Alfano che con il suo Ncd a braccetto con l’Udc si porta a casa ottimi risultati al Sud e sulle Isole (dove è proprio l’alleato democentrista ad avere una radicatissima popolarità).
Astensionismo – L’incognita rimane l’interesse per queste Europee. Metà Italia vota solo per scegliere i propri rappresentanti a Strasburgo. “Sono 4mila i comuni che non sono chiamati alle urne anche per regionali o comunali. Mentre negli altro 4mila comuni l’affluenza salirà grazie alle amministrative e avrà un influsso sul voto eurpeo”. Peseranno in particolare Abruzzo e Piemonte che, oltre a scegliere i rispettivi governatori, eleggeranno frotte di sindaci.
Imprevisti – La corazzata Pd sembra pronta a portarsi a casa il weekend elettorale in Italia. Può succedere qualcosa? “Ci vorrebbe una cazzata clamorosa di Renzi in pubblico. Qualcosa di personale: che prendesse a schiaffi la madre o che bastonasse un figlio. Ma ciò è antiprobabile”, è la risposta definitiva di Piepoli. Nemmeno un improbabile scontro diretto con Grillo potrebbe affossare il premier. “In quel caso cambierebbe il linguaggio, Renzi diventerebbe un eroe”.
Il sondaggio – La Linetech International di Chiasso tra il 12 e il 19 ha realizzato 1'000 telefonate CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) raggiungendo un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Abbiamo chiesto a Nicola Piepoli quanto i dati in nostro possesso fossero affidabili. “Il confronto secondo il dato nazionale e i parziali regionali porta i dati a coincidere – ci spiega – Questo è un controllo di validità interna che è superato”. Ma non solo i dati tengono al loro interno, reggono anche il confronto con tutti i numeri chiusi nei cassetti della sondaggistica italiana. “Il confronto dei valori nazionali con quelli dei 17 maggiori istituti italiani mostra un errore non superiore allo 0,5%”. Così i dati del sondaggio di tio.ch hanno retto il confronto anche con quelli che avrebbero pubblicato Rai, Mediaset, Sky, Repubblica e via dicendo. Unica differenza? Questi li potete leggere.