L'uomo è stato accoltellato a morte
PECHINO - L'imam della principale moschea di Kashgar, nella Regione autonoma cinese del Xinjiang, è stato assassinato oggi a colpi di coltello. Lo riferisce Radio Free Asia (Rfa), citando testimoni oculari.
L'imam, che si chiamava Jume Tahir, era "una persona religiosa e patriottica", secondo un funzionario locale. Il termine "patriottico" indica che era un sostenitore del governo cinese.
Tahir aveva più volte condannato le proteste anti-cinesi dei giovani locali appartenenti all'etnia minoritaria degli uighuri. Pochi giorni fa, riferisce sempre Rfa, un funzionario di polizia è stato gravemente ferito e la moglie uccisa nella vicina Hotan.
Il funzionario, Rejep Islam, aveva guidato pochi giorni prima un'incursione di agenti in una moschea e in quartiere di Hotan, durante la quale un residente era stato ucciso dagli agenti.
Lunedì scorso "dozzine" di persone sono morte in un altro piccolo centro della regione, Yarakand, quando la polizia è intervenuta contro una manifestazione di uighuri - la locale popolazione turcofona e musulmana - contro le restrizioni imposte dalle autorità cinesi alle celebrazioni del Ramadan, il mese islamico del digiuno.
Ats Ans