Una sezione giovanile dei Liberali svedesi chiede «parità di diritti», ma fa dietrofront a causa delle critiche
STOCCOLMA - Agli uomini dovrebbe essere permesso di «abortire legalmente» entro la 18a settimana. È la proposta avanzata da una sezione giovanile del Partito liberale svedese che, nella fattispecie, chiede che un uomo possa sempre rinunciare al riconoscimento del figlio entro lo stesso termine stabilito per le donne per l’interruzione di gravidanza.
Secondo la sezione giovani del Partito liberale della Svezia occidentale (Luf Väst), al padre dovrebbe essere data in ogni caso la possibilità di rinunciare a essere genitore e ai doveri che ne conseguono, come mantenere e accudire il figlio. «L’aborto legale» maschile implicherebbe, tuttavia, anche l’abbandono irrevocabile di tutti i diritti della paternità, come quello a vedere la prole. Come spiegato a The Local dal presidente di Luft Väst, Marcus Nilsen, la misura avrebbe come obiettivo quello di promuovere la parità fra i sessi in materia d’interruzione di gravidanza.
La proposta, come immaginabile, è stata presto sommersa dalle critiche sui social media. A dare addosso alla sezione giovani sono stati anche esponenti di spicco del Partito liberale stesso. Come Carl B. Hamilton che ─ ricordando come il gruppo giovanile abbia già proposto in passato la liberalizzazione dell’incesto e della necrofilia ─ ha definito la sezione di Nilsen come dei «giovani idioti». Davanti alla valanga di critiche, Luf Väst ha pensato bene di fare marcia indietro: «Pensavamo che fosse qualcosa che valesse la pena discutere, ma le reazioni sono state in grande maggioranza conservatrici», ha dichiarato il presidente a The Local.