COPENAGHEN - Una stima di una riduzione del 40% del rischio di mortalità. Sono i risultati promettenti di una nuova cura di immunoterapia, che punta a stimolare il sistema immunitario contro il tumore, che utilizza la molecola pembrolizumab contro il cancro del polmone.
Lo studio, chiamato Keynote-024 e che ha coinvolto 305 pazienti, è stato presentato in sessione plenaria, data la sua rilevanza, al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) e contemporaneamente pubblicato sulla rivista The New England Journal Of Medecine.
«Uno studio importante - ha affermato Silvia Novello, professore associato di Oncologia Medica all'Università di Torino - che ha fatto registrare vantaggi enormi per i pazienti che esprimono la proteina PD-L1 sulle cellule tumorali, perché possono evitare le terapie tradizionali e la chemioterapia e accedere a farmaci innovativi con una tollerabilità migliore».
Non solo: «Sarà infatti possibile in questo modo razionalizzare le risorse, ottenendo risparmi per Servizio sanitario nazionale - conclude Novello - perché potremo trattare con il farmaco giusto i pazienti selezionati in base alla espressione di PD-L1 sulle cellule tumorali e continuare quindi il percorso nella medicina di precisione contro una neoplasia, quella del cancro al polmone, che in Italia nel 2016 registra più di 41 mila nuove diagnosi».