Suo papĂ amava le BMW, lui le Alfa Romeo. Oggi Harald Wester Ăš a capo di questâultimo marchio: la sua visione per il futuro? Chiara e ben definita.
âDa ragazzino abitavo a Bonn, ad appena 1 ora di autostrada dal NĂŒrburgring. Mio papĂ , grande appassionato e cliente BMW, mi ci portava almeno una volta al mese. Ogni tanto guidavamo, altre volte guardavano le gare delle vetture turismo. Nonostante lui amasse profondamente le bavaresi io tifavo per lâAlfa Romeo, e le volte in cui queste ultime arrivavano per prime al traguardo davanti alle BMW avevo sempre un motivo per esultare. Ecco: Ăš con questa visione che ho voluto far rinascere lâAlfa Romeo.â
A parlare Ăš Harald Wester, il tedesco che da diverso tempo Ăš a capo dei marchi Alfa Romeo e Maserati. Si Ăš parlato tanto dellâAlfa Romeo Giulia. Della sua nascita, delle sue caratteristiche tecniche, della sua importanza per lâennesimo rilancio de marchio. Tecnica dâeccellenza, valori impressionanti, design da togliere il fiato e tanto ottimismo ormai non bastano piĂč, perchĂ© sono state assai numerose le occasioni in cui lungimiranti e scintillanti promesse si sono poi concretizzate in poco piĂč di nulla. Ma Ăš lo stesso Marchionne, incontrato durante lâanteprima mondiale ad Arese, ad aver detto che anche solo una manciata di anni fa FIAT-Chrysler (ora FCA) non aveva le premesse per attuare questo rilancio: non aveva le capacitĂ economiche, non aveva il know-how tecnico, non aveva una rete di distribuzione capace di raggiungere ogni angolo del mondo. Ora tutto questo câĂš. E câĂš anche la Giulia. E lui, Harald Wester, che abbiamo incontrato al salone di Francoforte, il futuro dellâAlfa Romeo lo conosce meglio di chiunque altro. âAbbiamo cambiato decisamente rotta. Ci siamo riposizionati verso lâalto, infatti la MiTo non avrĂ nessuna erede. Si parte dalla Giulietta in su e si andrĂ ad arricchire la gamma con quei modelli che oggi la gente vuole comprare. Saremo un marchio premium senza paura di confrontarci con BMW, con Jaguar, con Audi.â
In pentola, come ci conferma lo stesso Wester, bolle ovviamente un qualche SUV. âCon Maserati ci apprestiamo a presentare la Levante, da cui verrĂ ricavato un equivalente per Alfa Romeo. In seguito vi si aggiungerĂ qualcosa di piĂč piccolo, per intenderci delle dimensioni di una CherokeeâŠâ Senza dimenticare che, successivamente, non mancherĂ nemmeno lo spazio per una berlina di maggiori dimensioni e qualche familiare.
Ma torniamo a parlare della Giulia. Da un lato sono stati sbandierati fantastici tempi lungo la Nordschleife (7 minuti e 39 secondi, vale a dire un secondo piĂč veloce di una Lamborghini Murcielago, distaccando di 3 secondi anche la Porsche Panamera Turbo S e soprattuto la sua principale rivale: la BMW M4), dallâaltro un prezzo che Ăš assai concorrenziale: 87â000 franchi. Un gran bel contrasto⊠âSi, ma non ci stiamo svendendo! Per il prezzo che molti spendono per una berlina dâalta gamma con 4 cilindri turbodiesel equipaggiata con una lista chilometrica di accessori noi offriamo unâautomobile speciale e piĂč veloce di una Lamborghini di un decennio fa. Molti concorrenti non ci hanno considerato negli ultimi anni perchĂ© ci credevano spacciati, e ora invece sono tutti a bocca aperta. E ancora non hanno potuto verificare come il nostro prodotto sia migliore di qualunque nostro possibile ed immaginabile concorrente.â Questo per quanto concerne la Quadrifoglio, ma i grandi volumi di vendita si registreranno con le motorizzazioni a gasolio che vedremo (forse) al prossimo salone di Ginevra. Le quali, in ogni caso, quanto a prestazioni e consumi saranno in linea con ciĂČ che offrono le rivali.
La debolezza di Alfa Romeo negli ultimi anni Ăš anche stata quella di non avere un piano lungimirante, concreto ed articolato. Che ora apparentemente Wester sembra avere. A cominciare dalle motorizzazioni ibride che presto o tardi equipaggeranno lâintera gamma. Ma non solo: âIl mio vero obiettivo Ăš quello di ritornare ai tempi in cui i tedeschi allungavano gli occhi per guardare come si costruivano automobili a Milano.â
E a proposito delle speculazioni che un tempo ipotizzavano la vendita di Alfa Romeo al gruppo Volkswagen? âDico solo questo: Ferdinand PĂŻech Ăš sicuramente uno dei migliori strateghi nel settore automobilistico, oltre che uno dei tecnici piĂč rispettati. Se voleva comprarla avrĂ sicuramente avuto le sue buone ragioni. E la nuova Giulia Ăš invece una delle nostre buone ragioni per il quale non lâabbiamo venduta.â