In occasione dell'apertura del tunnel ferroviario più lungo del mondo, due storiche pasticcerie hanno realizzato una gustosa variante del classico dolce lombardo
AIROLO - Sin dall'età della pietra, qualche millennio prima che i popoli lo battezzassero con il nome di un celebre vescovo benedettino di Hildesheim, "Grande città indipendente" della Bassa Sassonia, il valico del San Gottardo ha sempre plasmato e modificato tradizioni, abitudini e usanze. Un vero e proprio ispiratore di piccole e grandi rivoluzioni.
Negli anni '30 dell'Ottocento fu aperta la strada carrozzabile. Nel maggio del 1882 fu la volta dell’inaugurazione della prima galleria ferroviaria. E ora, con il nuovo corridoio scolpito per 57 km fra le antiche rocce del suo massiccio, il sud dell'Europa, e in particolare la penisola italiana, e le lande settentrionali del continente saranno collegate come mai prima. Un’unione che Dario Loison e i fratelli Bachman, discendenti di storiche famiglie della tradizione pasticcera svizzera e italiana, hanno deciso di celebrare con la creazione del “Panettone Gottardo”, un «connubio di esperienze» che unisce «ingredienti svizzeri e maestria italiana».
Nulla è stato lasciato al caso. Alla ricetta tradizionale di casa Loison sono infatti stati miscelati il burro del Caseificio Gottardo di Airolo e la cioccolata Felchlin, prodotto dalla storica azienda svittese. A questi è stato poi aggiunto un terzo ingrediente “segreto”: la pazienza. Un’attesa lunga 72 ore, «oggi come un tempo», in cui il panettone viene lasciato a lievitare naturalmente, a completa tutela delle sue proprietà organolettiche.
Il risultato è un dolce che nella fisionomia riproduce vagamente la sagoma di una montagna, realizzato con ingredienti provenienti dalle regioni situate ai piedi del massiccio. Una gustosa variante di panettone che, oltre a deliziare i palati, suggella una relazione positiva tra i due paesi, destinata a rafforzarsi ulteriormente grazie ai collegamenti in treno ancora più rapidi.