Una commissione di esperti ha rilevato ripetuti maltrattamenti in un arco di oltre 40 anni negli istituti gestiti dalle Suore di carità della Santa Croce
INGENBOHL - Bambini sono stati ripetutamente maltrattati tra il 1928 e il 1970 in istituti gestiti dalle Suore di carità della Santa Croce, che hanno la loro casa madre a Ingenbohl (SZ). A questa conclusione è giunta una commissione di esperti indipendente, che ha presentato oggi il suo rapporto.
Dall'indagine, commissionata due anni fa dal convento stesso, è emerso che non soltanto le suore, ma anche autorità, organi di controllo e direttori degli istituti non si sono comportati come avrebbero dovuto. Per quanto riguarda le responsabilità individuali rimangono tuttavia aperte molte domande, a causa delle lacune delle fonti.
Una delle difficoltà in cui si è imbattuta la commissione, diretta dall'avvocato di Wettingen Magnus Küng, è stato il fatto che non tutte le testimonianze di ex ospiti degli istituti hanno potuto trovare riscontro, ha detto il pedagogo Martin Strittmatter, membro della commissione. Non è provato ma è plausibile - ha aggiunto - che ci siano state anche molestie sessuali da parte delle suore. "Le situazioni a volte insostenibili" riscontrate durante le indagini gli hanno causato più volte tristezza, rabbia, indignazione e nausea, ha affermato Strittmatter.
Il convento ha reagito esprimendo "tristezza" e "rincrescimento" per quanto avvenuto. La superiora Marie-Marthe Schönenberger ha chiesto perdono alle vittime.
Ats