Alcuni parlamentari che hanno approvato la modifica sulla legge a tutela dei minori non sapevano che avrebbero permesso la fruizione di pissing e coprofilia
BERNA - Dal primo luglio una fascia di pornografia estrema, che comprende pratiche quali il pissing e le scene con escrementi, è diventata legale in Svizzera. Il cambiamento legislativo approvato dal Parlamento - che ha accettato la Convenzione del Consiglio d'Europa che protegge i minori contro gli abusi sessuali - ha derubricato questo genere di film da pornografia 'dura' a pornografia 'dolce'.
L'aver permesso la fruizione di tali video pornografici non va giù a parecchi politici. Anche ad alcuni che hanno votato la nuova legge. Come mai? Hanno cambiato idea? Stando a quanto riferisce 20minuten, che ha interpellato vari parlamentari (che hanno preferito rimanere anonimi, per ovvi motivi), alcuni di essi non sapevano che tra le pieghe della legge ci sarebbe stata le legalizzazione dei porno scatologici. “Non lo sapevo”, “No, ma è disgustoso”, “Non mi sono mai veramente interessato alla tematica”, sono alcune delle risposte che i politici hanno dato ai giornalisti svizzerotedeschi.
Nessuna discussione in aula - Stando ai verbali del Consiglio nazionale, questa conseguenza dell'approvazione della legge non è mai stata discussa durante i dibattiti in aula. “Non avrei mai votato sì se avessi saputo che la modifica implicava questo cambiamento”. Si tratta di una spiegazione che non regge, secondo la deputata socialista bernese Margret Kiener Nellen: “La tematica è stata discussa intensamente dalla commissione degli affari giuridici. Le informazioni necessarie su questo soggetto erano a disposizione di tutti”. L'attenzione dei deputati si sarebbe quindi fermata solo alla protezione dei bambini, escludendo le varie conseguenze apportate dalla modifica legislativa.
L'UDC si era chiaramente opposta alla modifica della legge, ma anche alcuni dei suoi membri al Nazionale non conoscevano questo dettaglio. “Questa tendenza mi fa paura” afferma la lucernese Yvette Estermann. “Va contro la dignità umana e contribuisce all'impoverimento della società”. Il compagno di partito Lukas Reimann è più conciliante: “Come politico, non m'interessa ciò che fanno le persone consenzienti a casa loro”.