BERNA - Dopo il fallimento dell'incontro di novembre, la Confederazione vuole mettere in piedi due nuovi gruppi di lavoro sul tema delle popolazioni nomadi in Svizzera, sui siti di transito e accoglienza, sulla loro formazione e sugli aspetti culturali.
Le organizzazioni interessate hanno tempo fino a fine gennaio per proporre i candidati, ha detto oggi Anne Weibel, portavoce dell'Ufficio federale della cultura (UFC), confermando anticipazioni dei quotidiani "Tages-Anzeiger" e "Bund".
Si cercano in totale 28 persone, per metà indicate dagli stessi nomadi e per l'altra metà costituita da rappresentanti di Confederazione, cantoni e comuni. Saranno ripartite in due gruppi, sotto la supervisione dell'UFC.
Il portavoce del movimento che raggruppa le varie entità di nomadi svizzeri, Claude Gerzner, si è detto soddisfatto della decisione. I gruppi dovranno affrontare questioni logistiche, ma anche gli aspetti culturali e formativi delle minoranze Jenisch, Sinti e Rom.
Il Consiglio federale aveva già istituito la scorsa estate un gruppo di lavoro, fallito in novembre nel corso della burrascosa prima riunione, quando i rappresentanti dei popoli nomadi lasciarono la sala prima del previsto in segno di protesta, a causa di procedure da loro ritenute troppo lente e burocratiche.
Ats