Una delegazione svizzera ha chiesto l'appoggio del Pontefice per far entrare l'ospizio nel Patrimonio mondiale dell'Unesco
BERNA - I 70 chilogrammi e il folto pelo di Magnum, un cane San Bernardo discendente del prestigioso Barry, hanno affascinato papa Francesco oggi in Vaticano. La visita a Roma è una delle iniziative di una delegazione elvetica che mira all'iscrizione dell'ospizio dei canonici, degli accessi sud e nord al passo del Gran San Bernardo e del locale allevamento di cani nella Lista del Patrimonio mondiale dell'Unesco.
"Il papa è stato subito affascinato da sto colosso bonaccione di Magnum", ha riferito all'ats Claudio Rossetti, membro della delegazione e presidente della Fondazione Barry di Martigny (VS), dedicata al più famoso cane col marchio "Gran San Bernardo", oggi imbalsamato e conservato al Museo di storia naturale di Berna, che avrebbe salvato almeno 40 persone.
Francesco non ha esitato ad accarezzarlo e si è chiesto come mai non fosse munito di una botticella di grappa appesa al collo. "Gli abbiamo spiegato che Magnum (di 18 mesi) è ancora troppo giovane", ha detto Rossetti.
La candidatura presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco) del passo tra Vallese e Valle d'Aosta (I) sarà internazionale, ha spiegato l'ex consigliere nazionale vallesano nonché ex presidente del PPD nazionale Christophe Darbellay, che è uno dei membri della delegazione. "Il dossier è in preparazione con l'Italia". A Roma gli svizzeri hanno del resto incontrato anche rappresentanti della commissione dell'Unesco della vicina Repubblica.