«L'inclusione dei bambini che hanno bisogni specifici deve essere garantita», ha affermato Emanuele Berger
BERNA - La scuola svizzera di Milano cambia regolamento dopo le polemiche degli ultimi giorni. Il direttore dell'istituto, Luca Corabi De Marchi, ha reagito oggi alle raccomandazioni dell'Ufficio federale della cultura (UFC).
A sollevare critiche era stato nei giorni scorsi un passo del regolamento approvato lo scorso 16 maggio. In esso si leggeva che siccome la scuola è impegnativa e multilingue «non è ottimale per studenti affetti da disturbi dell'apprendimento, quali: dislessia, discalculia, Adhs, sindrome di Asperger, autismo e disturbi comportamentali».
«Gli abbiamo spiegato che questo punto va troppo in là», ha detto all'ats Daniel Menna, portavoce dell'UFC. Il canton Ticino, che assieme ai Grigioni fornisce assistenza didattica all'istituto, ha accolto la notizia con soddisfazione.
«L'inclusione dei bambini che hanno bisogni specifici deve essere garantita», ha affermato Emanuele Berger, direttore della divisione della scuola e coordinatore del Dipartimento dell'educazione del canton Ticino.
Da parte sua, Luca Corabi De Marchi in una nota assicura che la scuola svizzera di Milano «accoglie tutti coloro che vogliano seguire il nostro percorso formativo a condizione che la loro conoscenza della lingua tedesca sia sufficiente».
La scuola svizzera di Milano è privata, ma riceve 1,44 milioni di franchi all'anno dalla Confederazione e per questo deve sottostare ad alcuni criteri.