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Quando è di turno, una farmacia ginevrina aumenta (e di molto) i suoi prezzi. E mentre il titolare difende questa politica, l'associazione di categoria è critica
GINEVRA - Enza, domenica, aveva bisogno di un Voltaren. E così si è recata in una farmacia in centro città, a Ginevra, aperta fino alle 23.
Il costo dell'antinfiammatorio però, normalmente di 12 franchi, è lievitato fino ai 32 franchi. Il motivo? Quando la farmacia è di turno, può gonfiare i prezzi dei farmaci a suo piacimento in assenza di prescrizione medica.
"Venti franchi in più è una vergogna", esclama però Enza. "Davanti a me, una signora voleva delle caramelle, un'altra dello sciroppo, entrambe se ne sono andate. E se non si hanno i soldi, non si può avere la medicina? Lo trovo triste".
Il titolare della "Pharmacie Nouvelle", Anastasia Ventouri, spiega: "Siamo costretti ad essere di guardia per i casi di dimissioni ospedaliere e le emergenze. Ho pochi dipendenti, quindi voglio prendermi cura esclusivamente degli ordini e dei casi gravi. Mi rifiuto che gente veramente malata debba attendere per qualcuno in cerca di fazzoletti, caramelle o preservativi. È per questo motivo che ha applicato un sovrapprezzo di 20 franchi. Per incoraggiarli ad andare altrove. Avevo provato con 10 franchi in più. Ma non era un deterrente sufficiente".
Il caso in questione, raro a Ginevra, è legale ma "totalmente disapprovato" da Jean-Luc Forni, presidente di PharmaGenève, associazione di categoria. "Questa scelta è criticabile, ma i prezzi sono liberi. Se un fruttivendolo vende un chilo di banane a 40 franchi, solo il consumatore può impedirlo. Questa farmacia non è iscritta alla nostra associazione, non possiamo fare nulla".
