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A tavola andiamo tutti d'accordo. Sia in Romandia, che nella Svizzera tedesca e in Ticino, i rösti piacciono proprio a tutti. "Semmai si può parlare di un polenta-graben culinario"
LUGANO - Altro che Röstigraben. Gli svizzeri si assomigliano più di quanto si crede quando si tratta del classico piatto a base di patate. Se pensavate che il rösti è consumato soprattutto dagli svizzeri tedeschi, vi sbagliate. Da un’inchiesta esclusiva eseguita su tio, 20 Minuten e 20 minutes, in collaborazione con l’istituto gfs.bern, emerge che il rösti è amato in tutta la Svizzera (Ticino 81%, Svizzera tedesca 85% e Svizzera romanda 74%). Anche per altri cibi, gli svizzeri vanno d’accordo su quello che vogliono nel piatto. La pasta è l’incontestato numero uno: il 95% dei ticinesi ne consumano molto spesso e il 93% in tutta la Svizzera. Segue la pizza (87%) e la carne grigliata.
Ma ci sono anche molte differenze regionali. La polenta, per esempio, sembra rimanere un piatto consumato molto solamente nel sud del paese: ben l’85% dei ticinesi ha infatti affermato di mangiarne spesso. Nel resto del paese si tratta unicamente del 64%. “Si può decisamente parlare di un polenta-graben culinario”, afferma Jonas Philppe Kocher, responsabile dell’inchiesta presso gfs.bern.
I frutti di mare sono un altro piatto di cui i ticinesi vanno particolarmente ghiotti. Il 73% dei partecipanti ticinesi ha infatti affermato di consumarne spesso o molto spesso. Nel resto del paese, si tratta solamente del 58%. Anche per quanto riguarda il risotto, si notano delle leggere differenze tra Ticino (91%) e resto della Svizzera (85%).
Tutto il paese concorda invece nello storcere il naso davanti ai piatti a base di interiora, lumache e cosce di rana. Solo i romandi, forse per via della vicinanza alla Francia, apprezzano le cosce di rana, l’85% le ha già provate e almeno il 25% ne consuma spesso. Nel resto della Svizzera, solo l’8% consuma questo piatto.
Due svizzeri su tre sono stati a dieta - Non solo i gusti dividono gli svizzeri, ma anche il grado di soddisfazione con il proprio aspetto fisico e l’uso di diete. Gli svizzeri tedeschi e i ticinesi (63% e 61%) sono relativamente contenti con il loro fisico. In Romandia, invece, lo è solamente il 48%.
Due terzi dei partecipanti al sondaggio ha fatto almeno una volta una dieta nella sua vita. La metà di queste persone non ha preferito un metodo in particolare. Il 17% ha provato a “mangiare la metà” e il 13% a seguire il metodo Weight-Watchers. Il motivo per mettersi a dieta? La maggior parte degli intervistati ha affermato che si è messo a dieta perché non entrava più nei vestiti o non era soddisfatto del proprio aspetto. Un terzo degli interrogati afferma invece di essersi messo a dieta per motivi di salute.
In Ticino, è emerso il dato che solamente il 30% dei partecipanti conosce il suo indice di massa corporea (BMI), contro il 50% del resto degli svizzeri. Un’altra differenza, è che i ticinesi hanno più dubbi sugli effetti a lungo termine delle diete rispetto ai loro connazionali (62% è d’accordo sugli effetti a lungo termine, nel resto del paese il 78%).
Uno su dieci non cucina mai - Gli svizzeri ci tengono ad alimentarsi in modo consapevole. Il 37% reputa il tema “molto importante”, il 52% “piuttosto importante”. Ma cosa significa esattamente “alimentarsi in modo consapevole”? Per la maggior parte dei partecipanti si tratta di alimentazione sana. Al secondo posto si tratta di un’alimentazione che fa bene al fisico e al terzo posto, l’acquisto di prodotti bio.
I ticinesi preferiscono comperare prodotti svizzeri (69%) molto di più rispetto al resto del paese (54%). Inoltre, ritengono che il commercio mondiale di alimenti dovrebbe essere maggiormente regolamentato (90% dei ticinesi contro il 67% degli svizzeri).
La maggior parte degli svizzeri consuma almeno un pasto caldo al giorno e mangia regolarmente frutta e verdura. Quasi tutti mangiano carne almeno una o due volte alla settimana. Solo il 7% degli svizzeri è vegetariano. La maggior parte di pasti sono consumati a casa e quasi tutti i partecipanti si mettono di persona dietro i fornelli per prepararli. Ma rimane un 10% che non cucina del tutto. Nella maggior parte dei casi i pasti sono preparati dalla mamma e nel 30% dal partner.
