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BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) critica le proposte mosse dal presidente del PPD Giovanni Jelmini al direttore del DECS Gabriele Gendotti. "Un sistema scolastico che punta all’integrazione di tutti gli allievi e al raggiungimento da parte loro degli obiettivi formativi è quanto di meglio si possa auspicare, e perciò la maggiore selezione scolastica paventata dal presidente del PPD non può che rappresentare un grave passo indietro" afferma oggi il SISA. "A Jelmini, che parla di 'allievi che non hanno e non provocano problemi' il SISA risponde che non è isolando in 'classi discarica' i casi più problematici che va risolto il problema: è nel privato che va ricercata la fonte del disagio e la scuola dovrebbe fornire mezzi pedagogici volti al reinserimento nell’iter formativo" sostiene il sindacato nella nota stampa diramata oggi.
Il SISA afferma che in questa fase "non si tratta di rivoluzionare il sistema scolastico, bensì di garantire a quello esistente il necessario sostegno economico e non cadere in una visione mercantile secondo cui la concorrenza fra scuole né migliori la qualità, posizione che storicamente il PPD ha difeso". Il SISA denuncia in seguito che "la politica del salame attuata dal DECS, consistente in quindici anni di tagli indiscriminati all’istruzione (gli ultimi nel Preventivo 2009); è a ciò che va imputato, come logica conseguenza, lo scadimento della scuola pubblica ticinese".
Prima di concludere il comunicato stampa il SISA sottolinea la necessità di "diminuire il numero di allievi per classe, far maggior ricorso alla figura del docente di appoggio e di sostegno nelle classi, potenziare e generalizzare servizi scolastici quali lo studio assistito, il doposcuola e la mensa". "È invece condivisibile la proposta di Jelmini -già sostenuta anche dal SISA- di rendere più attrattivo il ruolo del docente" afferma in chiusura di comunicato stampa il SISA.
