Werner Herger, segretario dell'ATA: "Ormai è una moda. Siamo preoccupati". I giovani Verdi: "Tutte le grosse auto sono sotto accusa". Diego Erba: "Un atteggiamento non giustificabile".
LUGANO – È allarme SUV davanti alle scuole svizzere e ticinesi. I primi giorni del nuovo anno scolastico non hanno fatto notare un’inversione di tendenza: mamme e papà continuano ad accompagnare i bambini a scuola a bordo di auto enormi. “Sempre più inquinanti e sempre più pericolose”, a detta di Marion Girod, esponente dei giovani Verdi zurighesi nonché una delle responsabili dell’iniziativa nazionale contro i SUV che porterà il popolo al voto nel 2011. “Ormai è diventata una moda – sostiene Werner Herger, segretario dell’Associazione traffico e ambiente –. Siamo preoccupati, perche segnalazioni e lamentele sono in aumento. Anche in Ticino”.
Corazza mortale - La sigla SUV è l'acronimo di Sport Utility Vehicle, traducibile come ‘veicolo utilitario sportivo’. Si riferisce a una particolare categoria di auto con assetto rialzato e, solitamente, con trazione integrale. In pratica, però, oggi con il termine SUV si comprendono tutte le auto che emettono più di 250 grammi di anidride carbonica (CO2) al chilometro, pesano più di 2,2 tonnellate e hanno un frontale particolarmente aggressivo e pericoloso. “Circa il 10% delle auto in circolazione in Svizzera appartengono a questa categoria – fa notare Girod –. Stando alle statistiche stilate dalle assicurazioni, si tratta di macchine cinque volte più pericolose delle altre vetture. I genitori che le usano per portare i figli a scuola si comportano in maniera egoistica. Perche pensano solo a proteggere sé stessi. Non si rendono conto che a bordo di simili bolidi mettono in serio pericolo gli altri”.
Soluzioni urgenti – Lo scorso anno sono stati quasi 300 i bambini di età compresa tra i 4 e i 15 anni che hanno subito un incidente grave sulle strade in Svizzera. Dieci di loro hanno addirittura perso la vita. Partendo da questo inquietante dato di fatto sono state lanciate più campagne di sensibilizzazione a livello nazionale. Si pensi soprattutto a ‘Grazie che ti fermi per me’, promossa dal Touring Club Svizzero, dall’Ufficio Prevenzione Infortuni e dalla polizia, e rivolta ai conducenti. E sempre in relazione a queste cifre la direzione di alcuni istituti scolastici sta mostrando particolare sensibilità nei confronti della tematica. A Chiasso ad esempio è stato recentemente creato un particolare percorso pedonale che permette agli allievi di raggiungere le scuole comunali in tutta sicurezza. “Il fatto – riprende Herger – è che bisogna agire anche sull’altro fronte. Ovviamente non tutti gli incidenti sono riconducibili a SUV o affini. Ma chi guida una di queste auto deve rendersi conto che i rischi sono parecchi. D’altra parte basta una disattenzione già con una vettura ‘normale’ per provocare una tragedia, figuriamoci con macchine del genere. Il mio è un appello spontaneo. Siamo all’inizio dell’anno scolastico, per cambiare le cose basta avere buona volontà”. Per Marion Girod la soluzione è una sola. Eliminare il problema alla radice. “Ecco perché speriamo che il popolo decida di bandire queste vetture dalla Svizzera. Il 12% delle auto nuove comprate ha le caratteristiche del SUV. E sarà sempre peggio. Occorre correre ai ripari, anche per tutelare i nostri bambini”.