È il parlamentare del PdL Marco Zacchera, sindaco di Verbania a denunciare la campagna. L'ANSA, principale agenzia stampa italiana, in queste ore è alla ricerca dei cartelloni per diffonderne le immagini
VERBANIA - "Nel Canton Ticino è in atto una campagna anti-italiani". Lo ha denunciato a Roma, con interrogazioni rivolte al ministro degli Esteri e a quello dell'Economia, il parlamentare del PdL Marco Zacchera, che è anche sindaco di Verbania.
A sollevare le critiche del deputato la campagna pubblicitaria lanciata da uno studio locarnese che - afferma Zacchera - con un chiaro invito alla "derattizzazione", mette nel mirino, come esempio di "ratti" sgraditi, tre tipi di persone: gli stranieri che delinquono, i frontalieri e il ministro italiano dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti.
Il deputato italiano fa riferimento alla campagna avviata dall'agenzia pubblicitaria Ferrise Comunicazione di Muralto sul suo sito www.balairatt.ch e su Facebook contro "l'invasione del frontalierato", la "crescente criminalità d'importazione" e la "fiscalità opprimente", in cui appaiono tre "ratti" a corpo umano: "Fabrizio" di Verbania piastrellista in Ticino, il rumeno "Bogdan" senza professione e l'avvocato "Giulio", avvocato in Lombardia. La campagna ha già suscitato numerose reazioni su internet.
Il parlamentare del Popolo della Libertà afferma che non ci sta a veder nascere oltre confine un movimento che, definendo i lavoratori frontalieri italiani "ratti" e chiamando in causa come primo "ratto" il ministro Tremonti, oltre a ledere l'immagine dell'Italia e dei suoi cittadini che in Svizzera lavorano, producono e pagano le tasse, rischia di creare tensione sociale.
"Ho appreso con estremo stupore e con grande disappunto - dice Zacchera - di questa campagna pubblicitaria che è odiosa, ha impronta razzista e fortemente demagogica. Rifiuto di pensare che i problemi del Canton Ticino siano i lavoratori frontalieri, e tanto meno il ministro Tremonti, perché con lo scudo fiscale ha richiamato in Italia capitali italiani 'parcheggiati' nella Confederazione. A maggior ragione mi rifiuto di pensare che un Paese come la Svizzera che ha oltre 500 anni di democrazia possa accettare simili espressioni".
L'ANSA, principale agenzia stampa italiana, in queste ore, è alla ricerca dei cartelloni per diffonderne le immagini.
Foto Ticinonline Manuel Meleleo