BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) prende atto delle misure adottate dal Consiglio Federale (CF) in merito al Servizio Civile (CV), e lancia l’allarme "a quello che diventerà il momento più nero per gli obiettori di coscienza dopo quello in cui ancora venivano messi in prigione".
Il SISA accusa l'esercito di aver fatto pressioni in seguito alla constatazione della perdita di effettivi registrata, nonostante sia stato detto da più parti che l'armata svizzera sia sovradimensionata. Il SISA, in particolare, indica come l’esame di coscienza rientra di fatto dalla finestra in maniera un po’ camuffata, nonostante il CF sostenga che la prova dell’atto rimane un punto saldo: è però evidente che con questa nuova modifica, il principio citato non viene più rispettato. Si lamenta inoltre l'imprecisione delle informazioni date, e una possibile funzione dissuasiva dei colloqui per le reclute che vogliono passare al Servizio civile.
La decisione togliere il formulario del Servizio civile da Internet e fare in modo che venga consegnato solamente su richiesta – con in più il problema di dover confermare la propria volontà di fare l’obiettore di coscienza quattro settimane più tardi – è, per il Sindacato, "un patetico tentativo di rendere il tutto burocraticamente più complesso, al fine di disincentivare questa pratica. Ma come si fa – nel 2010 – a vietare la diffusione di un formulario simile attraverso Internet? Il prossimo passo sarà quello di farlo pervenire per mezzo di un piccione viaggiatore?"