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LUGANOÈ morto Giuliano Bignasca

07.03.13 - 09:52
Un malore durante la notte, inutili i tentativi di salvarlo
Rescue Media
È morto Giuliano Bignasca
Un malore durante la notte, inutili i tentativi di salvarlo

LUGANO - È morto Giuliano Bignasca. La notizia è arrivata improvvisamente questa mattina. Un malore era seguito, ieri sera, alla riunione del suo partito. Si era quindi recato in ospedale, ma era stato subito dimesso ed era quindi ritornato a casa. Qui le sue condizioni sono peggiorate. Il suo corpo, privo di vita, è stato trovato questa mattina. Aveva 67 anni.

Patrizio di Sonvico, domiciliato a Lugano, era presidente del movimento della Lega dei Ticinesi, da lui stesso fondato nei primi anni novanta. È stato consigliere nazionale dal 1995 al 1999 - Camera bassa del Parlamento elvetico - e, dal 2000, era municipale per il Comune di Lugano.

 

Scalpellino di formazione e, in gioventù, calciatore (nell'FC Lugano), dirigeva con il fratello Attilio un'impresa di costruzioni, la A & G Bignasca, e sedeva nel Consiglio di amministrazione di alcune società.

 

Nel 1990 aveva creato, insieme con Flavio Maspoli, il domenicale a distribuzione gratuita "Il Mattino della Domenica". Al settimanale si affianca, a partire dall'ottobre 2007, il quotidiano su Internet MattinOnline.ch.

 

Bignasca, uomo sicuramente carismatico, fece parlare di sé tramite la prima pagina nel suo domenicale con il titolo "Troppi neri in nazionale", riferendosi ai giocatori della Nazionale svizzera di calcio.

 

Sempre provocatorio, istituì anche una taglia sui radar per il controllo della velocità. Motivo questo per il quale venne condannato per "pubblica istigazione alla violenza e ingiuria" dal tribunale distrettuale di Bellinzona.

 

Conosciuto all'estero, soprattutto in Italia, grazie alle sue apparizioni televisive nelle quali si è sempre espresso senza mezzi termini, Bignasca fece parlare di sé anche quando, nel 2005, invita il capo della Lega Nord Padania Umberto Bossi a tenere un comizio a Lugano, nell'ultima dimora del federalista lombardo Carlo Cattaneo.

 

Nello stesso anno sostenne la nascita del gruppo dei Giovani leghisti, formazione giovanile all'interno del movimento.

 

 

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