È il Ticino fotografato da Enrico Boggia. Quando la reflex non è solo un capriccio
LUGANO - «Nel 2008 mia moglie, mi ha regalato la prima reflex digitale», ci racconta Enrico Boggia. Malcantonese, lavora in banca ed è la dimostrazione che, con passione, impegno e un uso arguto dei social network, si può avere successo in ciò che si ama fare.
"Sono autodidatta − ci spiega − oggi si può imparare online, seguendo tutorial, navigando nei portali". Ed è soprattutto prendendo spunto dalle impostazioni degli scatti trovati sui social network, come Flickr, che Enrico ha ampliato la sua arte. "La mia è una ricerca continua di quei particolari che rendono una fotografia bella, interessante, ma soprattutto diversa da quelle che, chiunque abbia una reflex può fare". Ma l’imperativo, è un altro: "Conosci la tua macchina: io ho letto il manuale d’istruzioni almeno dieci volte". La svolta è arrivata pubblicando le foto online. "Ho iniziato su Flickr, dove ho quasi un migliaio di follower. Poi è toccato a Facebook".
È qui che la sensibilità di Enrico nel rubare la bellezza ai paesaggi s’è fatta notare. "La prima collaborazione è stata con Ticino Turismo. Poi Lugano Turismo, che ha utilizzato 25 fotografie per il calendario 2013. Ora sto collaborando con Expo Lugano 2015". Sempre più spesso squilla il telefono per una foto da tenere in casa o da mettere su un manifesto. Non c’è la tentazione di fare solo questo? "Me lo chiedono in molti, ma ho la fortuna di avere un salario per portare avanti la famiglia e che permette alla fotografia di rimanere una passione e una forma di sfogo". Una passione che ti strappa dal letto all’alba. "La luce migliore la si ha quando il sole sorge o si ritira, non d’estate a mezzogiorno». E la moglie rimpiange mai quel regalo? "All’inizio si lamentava un po’, ma ora ho trovato il giusto equilibrio con gli impegni famigliari e vedendo i risultati si è rassegnata al fatto che la mia reflex è diventata il mio 'terzo rene'"».