Tutto ruoterà attorno a una Centrale di mobilità, dotata di sito internet, app e sportelli fisici e virtuali
LUGANO - «Sarebbe illusorio dire che con questi piani si risolvono tutti i problemi». Non ci gira intorno il sindaco Marco Borradori. Gli studi, infatti, mostrano come i piani di mobilità aziendale riducano il traffico prodotto dalle imprese (solo) fino al 10%.
Auto vuote - A Lugano lavorano oltre 53'500 lavoratori, gran parte dei quali va in città in auto. Ma, soprattutto, le vetture sono praticamente vuote: il tasso di occupazione medio, infatti, è calcolato in 1,2 persone per auto.
Centrale per la mobilità - Quali gli strumenti per far funzionare i piani di mobilità? Tutto ruoterà attorno a una Centrale di mobilità, dotata di sito internet, app e sportelli fisici e virtuali che permettano di organizzare il viaggio dei dipendenti, combinando i diversi mezzi e le diverse modalità di trasporto.
Quale libertà? - Ai ticinesi, si sa, spesso piace muoversi in macchina. Questo per un senso di libertà offerto dal veicolo privato. Borradori, però, avvertito: «Questa libertà alla fine si traduce spesso nella libertà di stare in coda».
C'è chi vive nel Pian Scairolo - Uno dei comprensori è quello del Pian Scairolo, creato assieme ai comuni di Grancia e Collina d'Oro. Si tratta di uno dei territori più vessati dal traffico in Ticino. «Il Pian Scairolo non è solo centri commerciali, c'è anche gente che vive", ha ricordato la sindaca di Collina d'Oro Sabrina Romelli. A lei ha fatto eco il sindaco di Grancia Paolo Ramelli, "il comune che più subisce il traffico del Pian Scairolo».
Cultura della mobilità - L'obiettivo di ridurre il traffico, però, sarà realizzabile solamente con la collaborazione di tutti, cittadini in particolare. «È necessario che l'utenza adatti la propria cultura della mobilità», ha detto il municipale Angelo Jelmini. Anche perché non sono solo i lavoratori a intasare le strade: «È solo uno dei tasselli della mobilità generale».
Sul modello MobAlt - Il progetto, dal costo di poco più di 150mila franchi, prenderà come modello il progetto pilota MobAlt di Mendrisio, già replicato nel Vedeggio e nella Valle della Tresa.
È già un record - Anche il Cantone, che partecipa al progetto, saluta con favore questa svolta. Federica Corso Talento, del Dipartimento del Territorio, ha sottolineato la necessità di riempire le auto: «Lugano è già quasi un record, visto che il tasso di occupazione a livello cantonale è di 1,07».
Passaggi alle dogane - Moltissimi frontalieri che attraversano ogni giorno le dogane, ha ricordato Corso Talento, sono diretti a Lugano Centro: il 13% di quelli che entrano in Svizzera nel Mendrisiotto, il 20% di quelli che passano per il Malcantone è il 54% di Gandria.
Le cifre - I Piani di mobilità comprensoriale del Luganese sono finanziati dal cantone e dai comuni. Per il comparto Lugano Centro l’investimento complessivo sarà di 57'750 franchi (max. 25'000 coperti da contributi cantonali e 37'750 dalla Città). Il budget del progetto per il Pian Scairolo si attesta a 47'520 franchi (ripartito a metà tra Cantone da un lato e Lugano, Collina d’Oro e Grancia dall’altro). Anche per il comparto Lugano Nord il mandato prevede 47'520 franchi, metà coperti da contributi cantonali e metà dai Comuni coinvolti. Le misure attivate nel corso del progetto saranno finanziate sul medio-lungo termine senza contributi pubblici.