Lauree sotto inchiesta: decreti d’accusa per tre istituti ticinesi
LUGANO - Le “bacchettate” sono arrivate. Ed equivalgono - per stare in ambito scolastico - a una semi-bocciatura. Si è conclusa con tre decreti d’accusa l’inchiesta per abuso dei titoli universitari, avviata dal Ministero Pubblico nei confronti di tre istituti con sede in Ticino. Si tratta, come anticipato da 20 Minuti-Ticinonline, dell’Euraka di Lugano, l’Issea di Agno e la Ipus di Chiasso.
Multe fino a 30mila franchi - Diverse le sanzioni comminate. Si va dai 5mila franchi (più spese amministrative) per Ipus, accusata di violazione della legge federale sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario; ai 30mila franchi per Euraka.ch, che avrebbe abusato delle denominazioni protette “accademia”, “universitario” e “hochschule”. Idem per la Issea di Agno, che avrebbe utilizzato i termini “università” e “politecnico” sui propri portali online, pur non essendo in possesso dell’autorizzazione cantonale.
Il sito tedesco-luganese - Per rinfrescare la memoria: Euraka.ch è un sito con sede – o meglio buca lettere – a Lugano, offre corsi online di medicina e economia e i gestori, che avevamo raggiunto al telefono in Germania, ci avevano assicurato di avere “predisposto modifiche al sito e un trasferimento in tempi brevi”.
Da Chiasso a Roveredo - La Ipus a Chiasso tiene corsi “riconosciuti a livello europeo”, si legge sul sito, da economia a infermieristica, da fisioterapia a giurisprudenza: ma l’autorizzazione del Cantone non c’è. Infine la Unipsa-Issea gestisce una piattaforma online con server “delocalizzato” di recente a Roveredo, nei Grigioni. La sede fisica tuttavia rimane ad Agno. Escamotages che, evidentemente, non hanno convinto la Procura.