Intervista a Vladimir Luxuria, in occasione della giornata internazionale del Coming out
LUGANO - "Penso che il Coming out sia un reciproco scambio di positività. Per chi lo fa è un atto di grande sincerità, per chi ascolta è un grande atto di fiducia riposta, perché la persona ti ritiene in grado di non cambiare la tua opinione su di lui o su di lei se hai un orientamento sessuale diverso. Chi cambia il suo atteggiamento di fronte a un coming out è una persona che in un qualche modo tradisce la fiducia che il confidente aveva riposto in lei."
Le parole sono dell'attrice e attivista politica Vladimir Luxuria la quale, in occasione della giornata internazionale del Coming Out, ha risposto ad alcune nostre domande sul tema dell'omosessualità.
Coming out, qualcuno lo definisce una rinascita... E' vero. Non si tratta di dire qual è il tuo cantante o colore preferito, si parla di una sfera dell'affettività e della sessualità molto importante. E' una sorta di segreto che proprio perché tale diventa come un fardello da portare, quindi una volta che si trova il coraggio, con i tempi giusti e la persona giusta, rivelarlo diventa davvero una grande liberazione.
Il blocco dove nasce? Si calcola che un bambino già verso gli 8-10 anni sente già parlare del tema in termini spregiativi e negativi, soprattutto in ambito scolastico, per cui già cresce con un'idea sbagliata o un rapporto sbagliato con l'omosessualità. Poi dipende anche dal contesto famigliare, religioso, dalla città in cui si nasce, la nazione. Sono tanti i fattori esterni che concorrono a rendere più o meno più facile o più o meno possibile il coming out. Per un ragazzo di Milano è più facile che per uno di provincia. Per quello di provincia sarà più facile che non per quello che abita a Teheran dove si rischia l'impiccagione. Dipende molto dal contesto in cui collochiamo la persona.
Conquista sì, ma le aggressioni ai danni di persone omosessuali ci sono ancora, anche in Ticino, che dire?
L'omofobia e la violenza sono una conseguenza diretta anche di un maggiore coming out. Chi ci odia, ci odia ancora di più se siamo visibili, se siamo persone non disposte a nasconderci. Chi commette un atto di violenza su una persona gay è come se dicesse 'io voglio terrorizzare l'intera comunità a cui tu appartieni. Attenti a non stanarvi troppo, non fatevi vedere, non camminate mano nella mano, non ditelo '. Queste persone sono i peggiori nemici del coming out.
Lei era stata a Bellinzona con uno spettacolo, il suo impatto con la gente di qui? Io purtroppo ho un giudizio filtrato dalla mia popolarità. La fama è l'anestetico al pregiudizio. La gente mi riconosce per quello che ho fatto e quindi spesso mi dimostra segni di affetto ma spero che questi segni di affetto vengano riservati anche a persone meno famose di me ma più vicini a loro, come un vicino di casa. A volte ci sono persone, amici o parenti, che sospettano ma non chiedono perché pensano sia una violazione della sfera privata. Vorrei dare loro un consiglio: provate a parlarne, a volte basta solo dare il la perché qualcuno si senta libero di confidarsi.
Anni fa qui è passata la legge sull'unione domestica registrata per le coppie gay cosa ne pensa?
Mi fa piacere che ci sia un luogo nel mondo in cui si parla italiano dove questa possibilità c'è. Il vostro è un esempio di civiltà che purtroppo non è ancora riuscito a superare il confine. L'Italia ormai è l'ultima roccaforte dell'omofobia anche politica e legislativa, per cui un ragazzo che ha trovato la sua anima gemella è più fortunato se è nato in Ticino piuttosto che a Como.
E su un argomento ancora più delicato come l'adozione? Su questo tema invito sempre le persone a conoscere prima di giudicare. C'è una sproporzione enorme tra il numero di bambini che avrebbero bisogno di essere adottati e quello delle persone disposte ad adottare. Considero una persona che vuole assicurare un tetto o una medicina o una culla o un diritto allo studio, come una persona non egoista bensì capace di un grande atto di altruismo. Se una persona che sente il desiderio di prendersi cura di qualcuno invece di essere etero è gay, non credo faccia differenza, la sua sessualità non fa del suo sentimento qualcosa di meno nobile così come non fa di lei una persona meno capace.
Il coming out day è "solo" un giorno, negli altri 364 che cosa succede? O cosa dovrebbe succedere? E' come l'8 marzo per la festa della donna. Usiamo queste date per fare un bilancio e per riportare sotto i riflettori il tema, un tema che però va affrontato tutti i giorni. Oggi? Approfittiamo di questa giornata per fare in modo che in questo giorno qualcuno possa cogliere l'occasione e fare il suo coming out.