La provocatoria petizione diventa un caso. Sorprendente l'entusiasmo degli aderenti
LUGANO - Altro che provocazione, qui rischia di nascere un caso. In soli due giorni dalla provocatoria petizione per chiedere l'adesione della Lombardia alla Svizzera, oltre 11 mila sono le persone che hanno aderito.
Fattibile o meno ciò che più sorprende è l'entusiasmo che sta riscuotendo l'iniziativa. Un consenso che probabilmente trova l'humus ideale nella particolare contingenza politico-economica del Paese. E soprattutto nel sentimento di molti Lombardi che, facendo parte della prima regione italiana per prodotto interno lordo, vede in questa fantasiosa adesione, una sorta di possibilità di rivalsa, o quantomeno la strada per sfuggire alla rigida politica economica di Monti.
Un'iniziativa sulla quale in Nano ha voluto dire la sua: "L'Italia è fallita e visto che la Lombardia è un sesto dell'Italia, figuriamoci se ci prendiamo tutti questi debiti - spiega sul Corriere di Como - . Al limite, come dettoo, si può pensare a una maggior integrazione con le province confinanti. Gli italiani non hanno neanche le lacrime per piangere e poi vengono in Ticino per lavorare. Non dico che ci rubano il lavoro, almeno non più di tanto, ma prima o poi esploderà il problema dei frontalieri".
Ecco il testo della petizione sottoscrivibile sul sito Petizioni.it:
"Cogliamo questa occasione! La Lombardia diventerebbe il 27esimo cantone svizzero (otterrebbe, cioè, una maggior indipendenza), pagherebbe meno tasse, entrerebbe a far parte di un Paese efficientissimo e all'avanguardia, neutrale, estraneo all'influenza negativa dell'Unione Europea e degli Stati Uniti; passeremmo al franco svizzero, con una diminuzione dei tassi d'inflazione, pagheremmo un minor pedaggio autostradale; e soprattutto continueremmo a parlare italiano, mantenendo dunque le nostre tradizioni. Lombardi, firmiamo questa petizione, raggiungiamo 500.000 firme e otteniamo dal Governo un referendum per la richiesta dell’indipendenza!".