BELLINZONA - "Come è stato possibile che nessuno abbia mai avuto sospetti su un individuo che si recava da solo ai campi di allenamento e alle trasferte della società e inoltre dormiva in camera con questo o quel ragazzo?". La domanda se la pone una lettrice in una lettera inviata alla stampa nei giorni scorsi in merito all'arresto di Flavio Bomio, 'ex-presidente ed ex allenatore della “Società nuoto Bellinzona”, denunciato per di atti di pedofilia.
La domanda in realtà se la pongono in tanti e a quanto pare sembra che a Bellinzona fossero in molti a sapere, se è vero che il giorno dopo la notizia, sarebbe apparso uno striscione con la scritta "Tutti sapevano. Ipocriti".
Chi aveva sospettato di atteggiamenti poco limpidi da parte dell'ex-presidente è Carlo Caccialanza, 65 anni, ex giudice nelle gare di nuoto, che in un'intervista rilasciata oggi a laRegioneTicino dice: "Faccio io stesso mea culpa. Perché mi sembra di non aver fatto abbastanza nel segnalare che c’era qualcosa di sbagliato nell’agire di Flavio Bomio (....) Si ammetta con coraggio, me compreso, di non aver guardato abbastanza o di non aver voluto vedere, sia per sudditanza psicologica sia per quieto vivere sia per insipienza. E questo tutti, dirigenti e atleti, collaboratori e familiari".
Carlo Caccialanza rivela che c'erano stati "segnali allarmanti", parla di un comportamento da "padre-padrone" e dice pure che aveva rinunciato a continuare la collaborazione con la Snb, anche a seguito del rapporto conflittuale con l’allenatore. "Ho anche visto comportamenti particolari - racconta - per esempio carezze date insistentemente sul collo e sulla schiena a uno solo dei suoi atleti, durante due giornate di gare a Bellinzona e Locarno. Agli altri nuotatori no".
L’ex giudice ha spiegato di aver esternato a voce i propri dubbi ai due membri più anziani della società, "ma- ha raccontato al giornale - mi sono sentito rispondere che mi sbagliavo, che era una mia impressione, che non c’è nulla. Quando invece loro lo conoscevano da anni e lo vedevano molto più sovente di me".
Ricordiamo che il comitato della “Società nuoto Bellinzona”, quando fu arrestato Flavio Bomio, mandò ai giornali una presa di posizione in cui si diceva di aver appreso "con sgomento e costernazione" la notizia dell'arresto.