TICINO / ITALIABignasca: "Annettiamo l'alta Lombardia"

LUGANO - Qualche linea con il pennarello, e i confini del Canton Ticino si allargano a raccogliere l'Insubria, e anche qualcosa di più. E' Giuliano Bignasca a tracciare i nuovi confini elvetici durante un'intervista con un giornalista del Corriere di Como, che sarà mandata in onda sull'emittente comasca Espansione Tv questa sera.

Il nuovo Ticino comprenderebbe la Valtellina, le provincie di Como, Varese, Lecco e il Verbano-Cusio-Ossola. Conti alla mano, la popolazione svizzera aumenterebbe di due milioni di persone. Un sogno, quello del leader della Lega dei Ticinesi, non da realizzare armi in pugno. "Nessun carro armato. Non comando io. Sarebbero necessari un cambiamento della Costituzione e votazioni ad hoc da parte dei territori coinvolti". Bignasca si dice sicuro che l'80% dei valtellinesi la pensino come lui. E pensa già anche ad un'annessione di Bergamo e dintorni. Un progetto non ancora discusso con l'amico Umberto Bossi: "Lo farò quanto prima".

Le provincie di confine, però, non devono pensare di essere annesse dalla Svizzera e di aver risolto così tutti i loro problemi. Prima, ribadisce Bignasca, occorrono decise misure per migliorare le infrastrutture italiane, così da colmare il divario con quelle elvetiche. "E ovviamente ritirare parte dei debiti".

Giuliano Bignasca sta diventando sempre più popolare tra i giornalisti italiani. Fu Gad Lerner a "sdoganarlo" nella sua trasmissione L'infedele: da elemento folkloristico di una politico vicina all'Italia Bignasca, man mano che la Lega dei Ticinesi guadagna consensi popolari e seggi in Parlamento, diventa interlocutore da tenere in considerazione.