Incontro con la cantante che a luglio sarà a Locarno
ZURIGO - "Da piccolina ero convinta di essere Heidi, mio nonno assomigliava al nonno di Heidi, e volevo assolutamente trasferirmi in Svizzera. Chissà, forse lo farò per il mio prossimo ritiro". Con queste parole Laura Pausini torna in Svizzera. Ieri sera si è esibita a Zurigo, e a luglio sarà a Locarno, in Piazza Grande, per Moon&Stars. L'abbiamo incontrata ieri poco, durante la conferenza stampa, poco prima di salire sul palco della Hallenstadion.
Tornerai anche quest’anno a Locarno durante il festival Moon and Stars, che ricordi hai di questo festival?
"A Locarno c’è una cosa particolare che mi ricordo, dal palcoscenico guardando verso il pubblico c’è un balcone sulla destra: tutti gli anni che sono stata a Locarno, su questo balcone vedo le stesse persone. Sanno tutte le canzoni e le cantano. È come ritrovarsi in un posto che conosco molto bene. Mi sento molto a casa. Ma non posso dimenticare, la prima volta che dovevo cantare in Piazza Grande e mi è andata via la voce due ore prima dello spettacolo. Pensavo che fosse un problema. Ma non è stato così. Mi vergognavo tanto dovere andare sul palco e disdire il concerto. E invece mi hanno fatto un lungo applauso. Non mi è mai più successo di dover annullare un concerto solo due ore prima. La reazione del pubblico ticinese è stata unica e incredibile. Li devo ringraziare molto".
Mai stata in un grotto ticinese?
"Forse ci sono stata da piccolina insieme alla mia famiglia. Quest’anno, dopo il concerto di Locarno, mi piacerebbe rimanere qualche giorno e poter visitare un po’ il Ticino e anche il resto della Svizzera. Ho anche dei parenti, li incontro ogni volta che vengo qui per un concerto. Mio nonno ha vissuto qui tantissimi anni, e mi piacevano i suoi racconti. Tant’è che da piccola pensavo di essere Heidi. Mio nonno assomigliava al nonno di Heidi e io ho immaginato che da grande sarei venuta in Svizzera. E forse lo farò per il mio prossimo ritiro. La pace e la tranquillità che danno questi posti mi fanno sentire molto serena, si tratta di uno stato d’animo che un cantante prova raramente".
In questo tour c’è una novità, un corpo di ballo. Ed effetti speciali, a un certo punto esci da una botola che ricorda un po’ Micheal Jackson…
"È una situazione nuova per me. Da anni mi proponevano di collaborare con coreografi ma non l’ho mai fatto perché pensavo che la mia musica non fosse molto adatta. Quest’anno, quando abbiamo iniziato a pensare a questo concerto, abbiamo realizzato alcuni arrangiamenti pop-dance. Di nuovo mi hanno proposto il coreografo. Ero curiosa e volevo ricevere nuovi stimoli. Ho iniziato anch’io a prendere lezioni di ballo. Per un mese intero sono andata a scuola con i ballerini e mi sono divertita molto".
Nei tuoi concerti hai integrato un tributo a Lucio Dalla, qual era il tuo rapporto con lui?
"Io sono nata nella regione dove è nato e cresciuto anche Lucio Dalla. Lui è stata la prima persona famosa che mi ha vista cantare quando avevo otto anni. Quand’ero piccola cantavo con mio padre che si esibiva in un ristorante di Bologna dove Lucio Dalla andava a mangiare la pizza. Una sera andò da mio padre e gli disse: questa ragazzina ha qualcosa di particolare, se non la farai continuare a cantare, commetti un grande sbaglio. Quando ho vinto a Sanremo è stato tra i primi a congratularsi. E io non mi sono mai dimenticata di quel signore così importante che per primo ha creduto che io avessi qualcosa di speciale. Ho cantato le sue canzoni per tanto tempo e continuerò a farlo".
La tua carriera dura da quasi 20 anni e sei sempre stata sulla cresta dell’onda. Qual è il tuo segreto?
"Tanta fortuna. Ci sono degli anni più fortunati e anni meno fortunati. Sento di aver ricevuto un dono, ma non sono l’unica perché ci sono tanti ragazzi e ragazze molto bravi che non hanno avuto la mia fortuna. Non ho un segreto da svelare. Cerco di prendere questa fortuna con devozione. Poi cerco di lavorare tanto e di ridare in parte quello che ricevo dalla vita. Non mi fermo mai, lavoro tutti i giorni. È stancante e bisogna fare sacrifici personali, ma quando uno è così fortunato, deve restituire in qualche modo la sorte che ha avuto.
Hai previsto qualcosa di speciale per i tuoi 20 anni di carriera?
"No, anzi, siccome tutti me lo chiedono e se lo aspettano penso che non farò niente. Se farò qualcosa sarà solo con i miei fan e non penso di fare una cosa pubblica".
Ti sei fermata per due anni, com’è stato?
"I due anni sono passati troppo in fretta. Anche perché mi sono fermata sul serio solo per sei mesi. I primi sei mesi ho fatto il DVD “Amiche per l’Abruzzo”, dopo sono stata ferma altri sei mesi e poi ho iniziato il nuovo disco che è uscito alla fine del 2011. Ci ho messo un anno a scrivere e realizzare il disco. Per questo, il vero riposo è durato sei mesi. Sono tornata a vivere dai miei genitori. Ho dormito sempre nella casa dei miei, nella stanza accanto a loro. Ho osservato la vita di mia madre".
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