ZURIGO - Dalla padella alla brace: lo "sprayer" svizzero liberato ieri a Singapore dopo aver scontato la pena per aver imbrattato un treno della metropolitana è stato arrestato oggi al suo arrivo all'aeroporto di Zurigo.
Anche in Svizzera contro il 32enne consulente in informatica è in corso un'inchiesta per danneggiamenti: l'uomo è sospettato di aver imbrattato a partire dal 2002 diversi treni, provocando danni per 200'000 franchi, ha indicato all'ATS un portavoce della polizia di Zugo.
La maggior parte dei delitti sono stati commessi nel canton Zugo, mentre altri riguardano i cantoni di Zurigo, Argovia, San Gallo e Svitto, ha precisato il portavoce. L'inchiesta è condotta dal Ministero pubblico di Zugo, che ha chiesto la detenzione preventiva per il 32enne. Lo "sprayer" è stato liberato ieri dalla prigione di Changi a Singapore, dov'è stato condannato a sette mesi di prigione e tre colpi di bastone per aver imbrattato nel maggio scorso un treno della metropolitana. La notizia del rilascio e della partenza verso la Svizzera è stata diffusa dall'ambasciata svizzera a Singapore.
L'uomo era stato condannato per vandalismo per essersi introdotto illegalmente in un deposito della metropolitana ed aver "decorato" di graffiti un convoglio, assieme a un cittadino britannico. Quest'ultimo era riuscito a fuggire da Singapore prima di essere acciuffato. Secondo l'atto di accusa, i due uomini erano inoltre stati riconosciuti colpevoli di scasso per aver tagliato il recinto della metropolitana.
In un primo tempo, lo svizzero era stato condannato a cinque mesi di carcere e tre bastonate. La condanna di prima istanza era però stata ritenuta insufficiente dalla procuratrice e in appello la pena era stata aumentata di due mesi. Gli atti di vandalismo sono infatti considerati un reato grave nel piccolo paese asiatico, amante di ordine e pulizia. Alla fine, il 32enne è stato però liberato dopo cinque mesi di detenzione per buona condotta, hanno precisato fonti vicine alla giustizia di Singapore.
Nel luglio scorso, anche la presidente della Confederazione Doris Leuthard aveva perorato la causa del cittadino svizzero condannato in un incontro con il presidente della città-Stato Sellapan Rama Nathan.
Ats
Foto Archivio Keystone