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TICINOIl Dipartimento delle Istituzioni ha deciso: il rally non s'ha da fare

28.07.06 - 16:27
Respinta l’istanza per l’autorizzazione del Rally del Ticino
Ti Press
Il Dipartimento delle Istituzioni ha deciso: il rally non s'ha da fare
Respinta l’istanza per l’autorizzazione del Rally del Ticino

BELLINZONA - No. Il rally non ci sarà. Oggi il Dipartimento delle Istituzioni ha trasmesso al Comitato d’organizzazione del rally la decisione di respingere l'autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione il prossimo 1 e 2 settembre.

Lo scorso 14 febbraio scorso il Consiglio di Stato aveva chiaramente esternato agli organizzatori, tramite lettera, le proprie preoccupazione concernenti lo svolgimento di questo genere di manifestazioni motoristiche di velocità sulle strade normalmente adibite al traffico. L’attenzione del Governo era principalmente rivolta alla questione della sicurezza: da una parte  pensando ai piloti partecipanti alla gara (dopo gli incidenti delle ultime due edizioni), dall’altra pensando alle strade utilizzate, soprattutto quando attraversano zone abitate, che mal si prestano per prove speciali di velocità.

Lo scritto del Consiglio di Stato indicava in modo esplicito come "difficilmente si potrà nuovamente autorizzare il “Rally del Ticino” qualora (…) le prove speciali dovessero prendere in considerazione strade che attraversano nuclei abitati".

L’istanza inoltrata dal Comitato d’organizzazione del rally, lo scorso 28 giugno 2006, indicava lo svolgimento di 9 prove speciali di cui 3 – due volte la Val Colla e una volta la Valle di Muggio – con attraversamento di numerosi nuclei abitati.

Terminata la procedura di consultazione interna all’Amministrazione cantonale, e preso atto del sopraccitato importante aspetto, posto al centro dell’attenzione del Governo nel suo scritto del 14 febbraio scorso, il Dipartimento ha ritenuto che l’istanza non potesse essere accolta così come presentata.

Lo svolgimento di gare di velocità su strade normalmente aperte al pubblico, soprattutto in zone abitative, appare infatti in contrasto con gli sforzi profusi in questi anni dall’Autorità federale e cantonale a favore della sicurezza stradale, che cercano di promuovere – tra l’altro – un approccio alla mobilità maggiormente improntato alla responsabilità e alla prudenza. Da parte della Polizia Cantonale vi è stato dunque un preavviso negativo all’istanza di autorizzazione presentata dal comitato. Contro questa decisione è data facoltà di ricorso al Consiglio di Stato.

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