Dagli Usa il primo ministro Thaksin Shinawatra dichiara lo stato di emergenza, destituisce il generale che guida la rivolta e nomina nuovo capo dell'esercito
In un messaggio trasmesso da un canale televisivo thailandese i militari hanno annunciato che a breve, in Thailandia, saranno avviate riforme politiche. A riferirlo è l'emittente del Qatar 'al Jazeera', precisando che il gruppo di golpisti ha invitato la popolazione alla calmaassicurando che la situazione a Bangkok resterà pacifica.
Secondo una televisione locale il premier thailandese Thaksin avrebbe già nominato un nuovo capo dell'Esercito. ''E' incaricato di risolvere i problemi finché il Paese si trova in stato d'emergenza'', ha spiegato il capo del governo.
Dagli Stati Uniti il primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese, nel timore di un imminente colpo di stato. Shinawatra, in una dichiarazione trasmessa dalla televisione thailandese, ha ordinato alle truppe di ''non muoversi in maniera illegale''.
La televisione militare ha interrotto la sua normale programmazione per trasmettere immagini della famiglia reale e musica, come avvenne in passato in occasione di altri colpi di stato. Il premier Thaksin sarebbe dovuto intervenire domani all'Assemblea Generale dell'Onu a New York ma, secondo quanto annunciato, anticiperà il suo discorso a stasera per rientrare prima in patria. La sua presenza al Palazzo di Vetro serviva anche a sostenere la candidatura del numero due del governo di Bangkok, il vicepremier Surakiart Sathirathai, uno degli aspiranti alla successione di Kofi Annan, alla poltrona di segretario generale delle Nazioni Unite.
Da settimane in Thailandia sono in corso proteste contro il primo ministro. Thaksin aveva dichiarato nei mesi scorsi di non volersi ripresentare alle elezioni previste il prossimo 15 ottobre. Ma da dichiarazioni rilasciate nelle ultime settimane, è apparso invece chiaro che intende cercare la riconferma nel voto del mese prossimo. Il premier, considerato il 'Berlusconi dell'Asia' per il suo impero mediatico, è stato spesso criticato per aver usato il pugno di ferro nel fronteggiare i problemi del sud che, secondo la maggior parte degli analisti, sono causati da un misto di ribelli indipendentisti, radicali islamici, elementi devianti delle forze armate, bande di criminali e politici locali corrotti. La popolazione delle tre province è di etnia malay, parla lo yawi e segue la religione musulmana. Il resto del Paese è invece quasi esclusivamente di etnia thai-cinese, parla il thailandese ed è buddhista.