Il ministero della Sicurezza ha dispiegato un'operazione congiunta delle quattro forze federali in viste delle manifestazioni.
BUENOS AIRES - Il governo argentino del neo presidente Javier Milei dimostra di voler fare sul serio con l'obiettivo di mettere fine ai picchetti e alle proteste che impediscono la libera circolazione.
A fronte della manifestazione di protesta contro il piano di aggiustamento economico annunciata per oggi a Buenos Aires da oltre 250 movimenti sociali raggruppati sotto la sigla di 'Union Piquetera', il ministero della Sicurezza ha dispiegato un'operazione congiunta delle quattro forze federali (Polizia, Gendarmeria, Prefettura e Polizia Aeroportuaria) per controllare i principali accessi stradali e le stazioni delle linee di treni interurbani.
Tutti i cartelli informativi della città trasmettono inoltre da questa mattina il messaggio «chi blocca non riscuote», in riferimento alla riscossione dei sussidi sociali. Il governo ha infatti annunciato che coloro che parteciperanno ai picchetti perderanno il diritto a ogni tipo di aiuto dello Stato.
Sebbene non siano state ancora fornite cifre ufficiali sul numero di agenti dispiegati né dettagli sull'operazione, si possono osservare decine di veicoli blindati nelle zone adiacenti alle principali arterie di ingresso nella capitale e alle stazioni.
Alle forze federali si aggiungono inoltre quelle della polizia della città di Buenos Aires, incaricata principalmente del controllo del centro dove si svolgerà la manifestazione, in particolare il corridoio della Avenida de Mayo che unisce la piazza del Congresso con la Plaza de Mayo passando per il monumento dell'Obelisco.
«Oggi la facciamo finita con i picchetti e inizia un nuovo cammino di pace e convivenza che non avrà ritorno», ha affermato la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich.