Uno dei titoli più ambiziosi di sempre, «il game con un universo dentro», è atterrato su Playstation 4, ma sarà anche divertente?
GUILDFORD - La storia dei videogiochi è piena di titoli tecnicamente prodigiosi che hanno portato innovazioni sostanziali e che, ogni volta, ne hanno modificato la concezione stessa. Così, su due piedi, mi vengono in mente giochi come "Doom", "Super Mario 64", "GTA III", "World of Warcraft" ma, ovviamente, si tratta di una selezione assolutamente non esaustiva.
Si può ancora osare - Il fatto che nel 2016 - dopo generazioni e generazioni di console e un panorama videoludico che, per via di costi e logiche di marketing, rifugge il cambiamento (e figurarsi quello radicale) - potesse saltare fuori un titolo visionario come "No Man's Sky" è assolutamente sorprendente. Realizzato dalla compagnia indipendente inglese Hello Games, alla prima prova nelle "leghe maggiori", il titolo di vagabondaggio siderale ha impressionato sin dal primo trailer.
Un universo fatto con la matematica - Se il videogioco è (anche) simulazione, "No Man's Sky" porta il tutto alle estreme conseguenze ricreando in digitale un intero universo composto da 18 trilioni di pianeti tutti con la loro fauna e flora. Come è possibile? Potenza di quella che viene chiamata "generatività procedurale", ovvero un super-complesso sistema di algoritmi matematici e variabili in grado di auto-combinarsi a piacere (e in maniera significativa). Spiaggiati su di uno di questi granelli di sabbia siderali dovremo innanzitutto aggiustare la nostra nave spaziale per poi ripartire alla volta del centro dell'universo dove ci attende un arcano mistero.
Un Crusoe nello spazio - Per conquistare l'agognata meta sarà prima necessario sopravvivere raccogliendo le risorse essenziali a mantenerci in vita e per riparare il nostro vascello monoposto, poi lo spazio sarà la nostra unica frontiera. Dal punto di vista tecnico "No Man's Sky" è veramente impressionante e riesce a emozionare come pochi altri: i colpi d'occhio panoramici sui mondi alieni sono spesso e volentieri impressionanti e l'esperienza della messa in orbita è veramente esilarante e raggiunge il climax quando, usciti dall'orbita, ci si volta in dietro per guardare il pianeta appena lasciato.
Il circolo noioso - Dove invece il titolo di Hello Games stenta un po' è proprio l'impianto delle meccaniche interattive un po' fine a sé stesse, ripetitive e limitanti. Insomma, nel videogioco più grande di sempre non c'è poi molto da fare (e quello che c'è non è poi così interessante). Tutto si riduce un po' al circolo atterra-raccogli-migliora-ripara-decolla-atterra-raccogli-eccetera.
Universo grande, tasche piccole- Se le prime ore sono quelle più stupefacenti possono risultare anche le più frustranti per via della scarsa capienza del nostro cyber-zainetto («Inventario pièno», diventerà un fastidioso ritornello), obiettivo primario sarà quindi quello di espanderlo a dovere. Una volta sistemato questo primo inconveniente (e ci vorrà un po' di tempo) l'esplorazione potrà continuare in maniera più tranquilla, ma la sensazione sarà un po' sempre quella di trovarsi davanti alle stesse cose.
Quel diffuso déjà vu - Intendiamoci, i pianeti sono tutti diversi ma anche tutti un po' simili, e pure le creature sono variegate (e anche bizzarre) ma anche quelle finiscono per assomigliarsi un po' tutte. Per quanto gli algoritmi siano buoni, quindi, non c'è nulla che può sostituirsi alla mano capace di un artista o di un modellatore 3d di quelli bravi.
Ambizioso, forse troppo? - Ma allora "No Man's Sky", è bello oppure brutto? Siamo chiari, brutto assolutamente no, è un titolo sempre e comunque godibile. Resta il fatto innegabile che le sue meccaniche di gioco non siano assolutamente all'altezza di tutto il resto. Con un universo per le mani Hello Games sembra quasi essersi trovata in imbarazzo: «Che ci facciamo?», e ha optato per delle scelte di game design che, francamente, nel 2016 risultano decisamente incomprensibili.
Consigliato a chi ama perdersi - Ma, fortunatamente, il titolo non è tutto lì e può garantire infinite ore di estasi se siete fra quei gamer che amano perdersi e immergersi completamente nei mondi virtuali. In quel caso non può davvero esserci niente di meglio, misteri a profusione, uno spazio infinito e la propria storia da scrivere fra le stelle. Insomma, il titolo più atteso dell'anno è anche estremamente divisivo e difficile da incasellare, ma non sono così tutti i grandi capolavori?
VOTO: 7 oppure 10