Non per tutti il Natale è la festa più bella dell'anno. Sono molte le persone che in questo periodo soffrono di depressione
Joanna ha 46 anni, domenicana, vive in Ticino da quasi 30 anni. Non è mai rientrata in domicilio per festeggiare il Natale e quando si avvicina la festività più importante dell’anno inizia ad andare in crisi, le manca la famiglia, si sente sola. Joanna è sposata e ha 4 figli.
È così che parla del suo Natale: «Natale è uno stress… mia madre non vuole venire, devo quasi piangere affinché venga, vivo male questo periodo, non mi piace. Natale qui è sempre un problema, anche i miei parenti non si mettono in contatto con me. Mia madre non partecipa mai al pranzo di Natale…sceglie sempre di stare con gli amici. Io insisto affinché lei venga almeno il 24, ma si arrabbia e io non ce la faccio più. Mi sforzo per i miei figli, allora preparo tutti gli addobbi di Natale e i regali, non posso togliere a loro ciò che hanno tolto a me. Ma rimango molto triste…».
Il Natale per Joanna non è la festa più dolce dell’anno dove si riuniscono le famiglie e tutti si sentono più buoni. In Joanna riaffiorano le ferite del passato, viene assalita dall’ansia della festa e della solitudine. Il Natale porta con sé una modifica dei regolari ritmi di ritmi di vita, che ci espone a stimoli forzati.
Dobbiamo essere felice ad ogni costo e dobbiamo essere allegri e gioiosi. Ma l’allegria e la felicità non si acquistano, se non è dentro di noi il Natale rischia di diventare un vortice di angoscia e demoralizzazione,
con uno stato depressivo, tristezza, solitudine. Se ci sentiamo come Joanna allora dobbiamo ascoltarci di più, individuare qual è l’origine del problema, la causa vera del dolore ed affrontarlo.
Articolo di: Michele Mattia