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MELIDEI due colori del Ceresio

25.07.17 - 07:03
Un curioso fenomeno sta interessando il lago di Lugano: l’acqua è diventata turchese, ma solo a sud del ponte diga
DM
I due colori del Ceresio
Un curioso fenomeno sta interessando il lago di Lugano: l’acqua è diventata turchese, ma solo a sud del ponte diga

MELIDE - Forse l’avete notato anche voi, il Ceresio ha una strana cera. Chi lo osserva dall’alto, in questi giorni può notare come il classico blu del bacino nord si scontri con il turchese del bacino sud. Come mai? «Quando il lago produce tanto, ossia quando crescono molte alghe, il Ph sale e precipita la calcite», ci spiega Mauro Veronesi, capo dell’Ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico. «Il bianco della calcite combinato col verde delle alghe conferisce al lago questa colorazione turchese».

Un fenomeno ricorrente, ma che non avveniva da almeno tre anni. Serve infatti che tutto si combini per scatenare il mutamento del lago: «Elevate temperature, forte irraggiamento solare, relativa calma della acque, disponibilità di nutrienti, presenza di calcio disciolto». La curiosità maggiore è però la netta spaccatura rappresentata dal ponte diga. «Il bacino sud ha una concentrazione di fosforo più elevata all’interno dello strato produttivo, quello superficiale in cui arriva la luce e crescono le alghe». Un dislivello di fosforo dovuto alla diversa conformazione delle due zone: «Il bacino nord è molto profondo, fino a 285 metri, e il fosforo che è entrato nei decenni passati si è sedimentato e rimane “imprigionato” negli strati profondi». Da Melide in giù, invece, si raggiungono al massimo i 95 metri ed è sufficiente il ricircolo invernale del lago per riportare in superficie il fosforo. Non è detta però l'ultima parola: «Se le condizioni di sole e temperatura elevata persistessero, anche il bacino nord potrebbe colorarsi».

In ogni caso, niente di pericoloso: «Il fenomeno è innocuo», conferma Veronesi. Per il Ceresio però non è una buona notizia. «Il fatto che si verifichi indica come il lago di Lugano soffra ancora di eutrofizzazione, eccesso di fosforo, e non abbia ancora raggiunto gli obiettivi di qualità prefissati. In parole povere il lago deve proseguire la sua cura dimagrante, riducendo ulteriormente gli apporti di fosforo dall’esterno». Quali le conseguenze? «Gli effetti negativi sono numerosi. Cito in particolare: fioriture improvvise di alghe, formazione di schiume naturali, sviluppo di strati senza ossigeno nella seconda metà dell’anno nelle zone profonde con comparsa di sostanze indesiderate e necessità di trattare in maniera spinta le acque captate ad uso potabile». Per contro, però, non «sono ipotizzabili danni diretti alla fauna o al resto della flora acquatica», conclude Veronesi.

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COMMENTI
 

elvicity 7 anni fa su tio
buongiorno TIO.. ecco questi sono articoli da mettere in prima pagina di mattino ... tranquillizza le anime.. Buon lavoro

matteo2006 7 anni fa su tio
Risposta a elvicity
Ecco ogni tanto bisognerebbe leggere per intero gli articoli.

tip75 7 anni fa su tio
mah, chissà cosa gli buttano dentro...fosforo...

phys 7 anni fa su tio
Risposta a tip75
Fosforo = scarico delle fogne (lisciva, detersivi, ecc.) che venivano scaricati fino a poco tempo fa nel lago.... ora i detersivi e le liscive sono senza fosforo. Si tartta di un carico inquinante "vecchio"
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