Vittorio Sgarbi multato a Chiasso tuona su Facebook contro gli agenti ticinesi
MAROGGIA - «Stavo leggendo». «Stavo dormendo». «Pensavo che volessero scortarmi per cortesia». La versione di Vittorio Sgarbi è confusa e rabbiosa come quella di chi ha ricevuto una multa salata, e non l'ha mandata giù. Il personaggio del resto è noto per le sfuriate: l'ultima su Facebook è rivolta alla polizia ticinese «arrogante, prepotente e bugiarda».
Il critico d'arte nonché deputato emiliano è stato fermato sabato pomeriggio alla dogana di Chiasso-Brogeda dalla Polizia cantonale e sanzionato con una multa, per avere utilizzato nel traffico il lampeggiante della sua "auto blu" (l'auto d'ordinanza dei parlamentari italiani).
Una multa da 500 franchi che immancabilmente ha mandato su tutte le furie Sgarbi. Alla stampa d'oltre confine il noto personaggio televisivo ha dichiarato che non tornerà «mai più in Svizzera», dove si era recato per visitare il Festival del cinema di Locarno. «Potrò vivere serenamente senza Svizzera. Felici gli svizzeri, felici quelli che sono sottoposti a una polizia così priva di gentilezza e cortesia».
Oggi in un lungo video pubblicato sui social il deputato precisa alcuni dettagli della vicenda e rivolge un attacco aperto alla Cantonale. «Oltre che maleducati, arroganti, pieni di prepotenza, i rappresentanti della polizia cantonale sono bugiardi» tuona. «Io stavo serenamente leggendo, non ho superato nessuno, non sapevo che i lampeggianti fossero stati accesi dal mio autista che è una persona di grande misura e intelligenza»
In un secondo momento la versione varia leggermente: «Io stavo dormendo» si corregge Sgarbi. Ad ogni modo «non sapevo nulla di lampeggianti» prosegue, e puntualizza sulla ricostruzione apparsa sulla stampa: «Dicono i poliziotti bugiardi che stavo superando a sinistra. Invece io stavo a destra. E non ho superato nessuno».
Prima della fine dello sfogo il multato cambia versione ancora una volta: le sirene accese dalla polizia, afferma di averle interpretate inizialmente «come un segnale per dirmi di procedere, per avere quella giusta attenzione e cortesia che la presenza dei lampeggianti in questo caso richiedeva». Senza immaginare che i lampeggianti blu italiani, su suolo svizzero, non hanno valore anzi sono vietati: cosa che il deputato afferma di avere appreso solo dagli agenti ticinesi.
In fin dei conti, dice Sgarbi, sarebbe tutta questione di modi. Gli agenti gli avrebbero ordinato di «stare fermo, seduto, zitto». Intimazioni che al personaggio Sgarbi, come sa il pubblico dei talk show televisivi italiani, generalmente danno sui nervi. Il siparietto in dogana si è concluso con il pagamento - sul posto - dell'importo della multa. «Prepotenti, arroganti, bugiardi!» ripete il deputato nel video. Una persona la si può anche multare, conclude, «ma con cortesia».