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Renato Zero, nuovo album con canzone al figlio adottivo, e a modo suo fa coming out con "L'altra sponda"

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Renato Zero, nuovo album con canzone al figlio adottivo, e a modo suo fa coming out con "L'altra sponda"
ROMA - Un brano dedicato al figlio adottivo Robertino (che però ha 30 anni), uno contro la discriminazione degli omosessuali, intitolato eloquentemente ''L'altra sponda'', e un altro rivolto alle nuove generazioni perche' diano sfogo al lor...

ROMA - Un brano dedicato al figlio adottivo Robertino (che però ha 30 anni), uno contro la discriminazione degli omosessuali, intitolato eloquentemente ''L'altra sponda'', e un altro rivolto alle nuove generazioni perche' diano sfogo al loro temperamento e non si facciano schiacciare dall'omologazione imperante. Renato Zero torna con il nuovo album ''Cattura'' a due anni da ''La curva dell'angelo''. Un disco che contiene tredici brani tutti inediti, quasi tutte ballate nel classico stile Zero, che il cantante presenta stasera direttamente ai suoi fan, con un concerto show-case al Teatro Eliseo di Roma, dove 800 fortunati (selezionati dal fan club e da Radiouno, che lo trasmettera' anche in diretta) assisteranno ad un'ora e mezza di 'assaggio' del nuovo lavoro e a qualcuno dei vecchi brani piu' amati dal pubblico, come ''Amico'' e ''Inventi''. Nell'incontrare la stampa poco prima del concerto (mentre fuori all'Eliseo i fan in attesa sono oltre cento gia' all'ora di pranzo), Zero si confessa nella sua nuova dimensione di padre, raccontata nel brano ''Figlio'': ''Un atto dovuto al mio figliolo -dice- e un modo per spiegare che a volte i figli adottivi sono piu' felici, perche' frutto di una scelta e non di una fuga di spermatozoi''.


Poi spiega perche' ha deciso di inserire nel disco un brano di 'orgoglio gay' come ''L'altra sponda'': ''Ci siamo mascherati per troppo tempo -dice- ora e' venuto il momento fi tirare fuori chi siamo anche a rischio di perdere amici e lavoro. E' ora che il mondo sappia che l'emarginato non e' solo quello che vive nei cartoni ma anche il suo direttore di banca, un talentuoso, un uomo di potere e che puo' essere anche genitore. Perche' i genitori non sono tutti uguali come non lo sono i figli, evviva Dio''. E ai figli, ''alle nuove generazioni'' e' dedicato anche ''I mie miti'', il brano che chiude l'album e che -spiega- ''e' un incitamento a dare sfogo al proprio temperamento, a seguire le proprie inclinazioni, senza farsi schiacciare''. Zero non esita a scagliarsi contro le parole di Gianfranco Fini contro l'influenza dei cantanti sull'uso delle droghe tra i ragazzi: ''Quando ho sentito questa cosa ho fatto finta di essere inglese... Non ho firmato l'appello dei miei colleghi perche' mi sembrava che una cosa idiota all'origine non lo meritasse. Firmare era come ammettere un fallimento''. La presentazione del disco diventa inoltre l'occasione per rivolgere un appello alle radio perche' perche' ''tornino a far sentire le differenze tra gli artisti'' e non trasmettano solo ''brani radiofonici, quelli che hanno la durata giusta''. ''Per fortuna -aggiunge poi ridendo- io sono talmente paraculo che quando vado in tv faccio dimenticare i minutaggi''.

Il cantante (che continua a far uscire i suoi dischi anche in vinile ''perche' e' fantastico sentire quei rumorini e quei graffi'') e' critico anche nei confronti dell'uso indiscriminato del computer nella produzione di musica: ''Va bene registrare con tutti quei supporti, ma ormai il computer sostituisce anche le chitarre. E questo non mi piace. Perche' oggi Segovia o Clapton potrebbero non nascere piu'...''. Alla fine c'e' spazio anche per l'inevitabile battuta su Sanremo: ''Se posso scegliere preferisco andare a Medjugorie -ride Renato- almeno li' magari mi curano. A Sanremo invece ti ammali, ti fanno venire il mal di fegato. Scherzi a parte, spero che Sanremo diventi una cosa per artisti dove la gente non va per scannarsi, un luogo dove vinca la canzone italiana. Invece ora vince il look, la simpatia ma la canzone proprio non vince...''. Quanto all'ipotesi che anche artisti internazionali vadano in gara, Zero dice: ''E' gia' successo, tanto per loro non c'e' danno. Se va male, la cosa rimane qui e all'estero continuano a vendere. Ma per noi se va male qui non c'e' il primo posto in Scozia o in Australia. Va male e basta...''.

ADNKRONOS/RED

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