Va in scena lunedì sera al Teatro Foce il racconto di quella drammatica spedizione antartica
LUGANO - Non un inferno di bianco e ghiaccio, ma quasi. Una natura impossibile, dove regna lo sconforto e la depressione.
È il racconto che Massimiliano Cividati regala al pubblico con "Ghiaccio. La leggendaria spedizione di Shackleton al Polo Sud", che va in scena lunedì 11 dicembre alle 20.30.
Lo spettacolo è una produzione di Aia Taumastica con il sostegno di Teatro della Tosse e del Museo Nazionale dell'Antartide Felice Ippolito. Viene portato a Lugano dal Centro artistico MAT in collaborazione con Rassegna Garden, è scritto e diretto dallo stesso Cividati che ritroviamo in scena, con l'accompagnamento al pianoforte di Andrea Zani.
La vicenda è celebre: Sir Ernest Shackleton e i 27 membri del suo equipaggio nei 22 mesi trascorsi prigionieri dei ghiacci ci hanno fatto giungere attraverso i propri diari le foto e le riprese un’avvincente testimonianza dell’ultima esplorazione dell’età eroica. Sebbene lontani dalla meta prefissata, l’attraversamento a piedi del continente antartico, furono accolti in patria come vincitori, resuscitati da una tomba bianca come dal fallimento.
Attraverso le gesta di questi antieroi in un programmatico oscillare tra comicità e coté cupi, si partirà da situazioni verosimili per sviluppare conseguenze improbabili, o da ambienti paradossali per descriverli come concreti… e come Shackleton e i suoi ci si ritroverà a fallire l’apparente obiettivo principale, per produrre effetti collaterali tanto più preziosi quanto imprevisti.